Non si può certo dire che agli inglesi manchi il senso dell’umorismo, magari noi facciamo fatica a capirlo, ma in effetti ne hanno un bel po’. I francesi invece sono in genere un po’ più pragmatici, più raffinati nel ragionamento e poco inclini all’ironia. In comune, lo insegna la storia, hanno una seria determinazione nel portare avanti i loro progetti. Noialtri invece, completamente dimentichi della nostra storia, da parecchio tempo ci limitiamo ad inseguire.
Sicché, leggendo questo articolo uscito sul Corriere della Sera c’è da farsi tremare i polsi: Energia: Francia e GB puntano su eolico offshore e microgenerazione diffusa. Un titolo che è tutto un programma e che sulla home page di corriere.it diventa: Se Londra e Parigi puntano sul rinnovabile, con una stupenda immagine di torri eoliche che si stagliano su un fantastico cielo blu.
Il target è evidente, energia eolica off-shore e microgenerazione domestica per raggiungere gli obbiettivi di Kyoto, anzi, per andare anche oltre. Addirittura leggiamo che in Francia sarebbero impegnati a cercare di non commettere lo stesso errore commesso con il fotovoltaico, cioè aver lasciato che fossero altri paesi a diventare leder di queste fantastiche tecnologie, vedendosi così costretti ad importarle.
Il discorso non fa una piega, a patto che lo si guardi esclusivamente dal punto di vista industriale, perché se invece con questi titanici sforzi (20mld di Euro la spesa prevista per i futuri impianti off-shore francesi) si pretenderà anche di cavare qualche ragno dal buco in termini di soddisfacimento del fabbisogno nazionale il discorso sarà un po’ diverso.
Provare per credere. Durante l’ultima e non ancora terminata ondata di freddo in Europa, una delle nazioni più colpite è stata l’Inghilterra, ma anche in Francia non hanno scherzato. Secondo il gestore inglese delle fonti rinnovabili (ex BWEA, ora Renewable UK), nelle fasi di picco della richiesta di energia per il gran freddo, le 3194 torri sparse sul territorio inglese hanno contribuito per lo 0,5% del fabbisogno. Un successone.
Il programma dunque promette bene. Per avere la speranza di farci qualcosa di utile, dovranno installarne soltanto qualche altra decina di migliaia, e poi sperare che ci sia vento.
Morale: se Londra e Parigi puntano sul rinnovabile, Roma starà al buio.
Addendum
Così, tanto per gradire. Qualcuno sapeva che se fa troppo freddo le torri devono essere riscaldate? Pare che così consumino più energia di quanta ne producono. Boh…
Un piccolo memento: in Francia punteranno sicuramente sul rinnovabile ma quante centrali nucleari possiedono??? 19 centrali e 58 reattori operativi. Anche se il vento produce lo 0,5 % se ne faranno una ragione tanto hanno tanto di quel surplus che fanno un bel pò di soldini vendendo energia a un paese confinante di cui non ricordo il nome ( per pudore ).
Reply
Giorgio la percentuale è riferita all’Inghilterra, non alla Francia.
gg
ooops! Scusate. In Inghilterra i numeri sono un pò più piccoli 9 centrali 19 reattori operativi 4 programmati e altri 5 proposti, mi sono infervorato alla parola Francia e al pensiero che compriamo elettricità prodotta dal nucleare all’estero e ipocritamente ci rifiutiamo di gestire noi la produzione all’interno dei nostri confini…grazie Guido.