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James Hansen, guru che vai nucleare che trovi

Ci avevano provato all’equinozio, invitando James Hansen a Roma ospite del WWF nel marzo scorso. Non era andata benissimo, perché tra un vaticinio di catastrofi climatiche e l’altro, il “grande climatologo” aveva gelato i suoi ospiti dicendosi convinto che se davvero si vuol metter mano alla riduzione delle emissioni, bisogna darci dentro con l’energia dall’atomo.

Silenzio. In sala e sui giornali. Notizia su CM nel marzo scorso.

Hansen deve però essersi trovato bene, perché, a pochi giorni dal solstizio si è fatto vedere di nuovo nel belpaese (che con la sua tipica inerzia si riscopre interessato ai temi climatici quando il resto del mondo li sta mettendo da parte), per promuovere il suo nuovo libro. Marketing climatico, come ci ha spiegato Claudio Costa appena qualche giorno fa su CM.

Questa volta però, i media che contano (almeno uno) hanno fiutato l’occasione. Infatti il Corriere della Sera ha organizzato un forum, sottoponendo Hansen alle domande di sei aventi titolo, l’economista Marzio Galeotti, il fisico dell’ambiente Antonio Ballarin-Denti, l’ecologo modellista Antonio Gatto, il climatologo Franco Prodi e il giornalista specializzato in temi ambientali Salvatore Gianella.

Ora in effetti parlare di nucleare è ammesso anche da noi (sempre con la solita inerzia naturalmente), così il Corriere ci fa addirittura il titolo: “Un secolo di Tempeste”, il guru del clima apre al nucleare. I seguaci sopravvissuti all’exploit del marzo scorso avranno probabilmente ricevuto il colpo di grazia.

Secondo me non lo invitano più. Anzi no, vuoi vedere che adesso il nuovo slogan sarà “atomo è bello”?

PS: qui per scaricare l’articolo. Si tratta di un’immagine, scusate il disagio nella lettura ma non sono riuscito a trovarlo on line.

PS2: Grazie a Fabio per la segnalazione.

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Published inIn breve

2 Comments

  1. Filippo Turturici

    Questo conferma la mia impressione che, nonostante tutto, Hansen valga i titoli accademici che ha – tralascio però la sua posizione su altro, che è evidentemente “politica” e non “scientifica”, e lui è sicuramente il primo a saperlo.
    E’ molto importante il discorso che fa, e che andrebbe ricordato a tanti ambientalisti: le energie rinnovabili ed il risparmio energetico sono cose giuste ed importanti, ma non garantiscono assoluatamente quella “base” di potenza elettrica necessaria alla nostra civiltà. Il nucleare non è dunque in competizione col solare o l’eolico, perché si pone su di un piano diverso: esso è l’alternativa ai combustibili fossili (petrolio-gas-carbone) e viceversa.

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