Poteva forse mancare un qualche tipo di accenno ai negoziati climatici, che investono tanta parte della diplomazia mondiale, da parte di Wikileaks? Affatto, e l’ultima fuga di notizie1 porta con sè una buona dose di preziose informazioni. Dagli ormai noti 200mila cablogrammi diffusi su internet, emerge come gli Stati Uniti abbiano a tutti gli effetti sabotato o per lo meno pilotato gli scalcinati accordi di Copenhagen. Finanza creativa, minacce, promesse di aiuti (mai mantenute pare) e tanta diplomazia occulta per convincere tutte quelle nazioni che si ponevano in contrapposizione con la visione americana sul cambiamento climatico. Tra i tantissimi casi emersi, ne citiamo uno particolarmente interessante, quello delle Maldive. Da un cablogramma e relativi documenti, è emerso che gli Stati Uniti abbiano offerto, pochi mesi prima di Copenhagen, 30 miliardi di dollari al governatore delle Maldive: per affrontare il disagio causato dal global warming, di cui loro (gli abitanti delle Maldive) non hanno colpa alcuna. Pochi giorni dopo è arrivata la notizia che le Maldive avrebbero sostenuto le proposte della Clinton, in sede di negoziato a Copenhagen. E dopo pochi mesi, ancora, è comparso un piano di intervento per salvaguardare le Maldive, da svariate decine di milioni di dollari. Un anno fa sembrò davvero una voce fuori dal coro dei paesi in via di sviluppo, quella delle Maldive. Ed in effetti, lo era. Ad ogni modo, utilizziamo il condizionale, perchè non si può più essere certi di nulla. Non sappiamo se e chi erogò quei finanziamenti. Una cosa è chiara: di tutto si tratta, tranne che di salvare il mondo, l’ambiente, la nostra atmosfera.
- http://www.guardian.co.uk/environment/2010/dec/03/wikileaks-us-manipulated-climate-accord [↩]
Sii il primo a commentare