Per anni abbiamo assistito – e commentato- l’innamoramento di una buona metà del cielo per i temi del catastrofismo climatico. Iniziative bottom-up, con miriadi di associazioni e movimenti impegnate a generare “rumore” e informazioni, e azioni top-down, con provvedimenti legislativi trans-nazionali rivelatisi in larga misura inadatti e troppo condizionati dal vizio di fondo di essere basati su un livello di comprensione scientifica del problema venduto come sufficiente e invece largamente deficitario.
Tutto questo ci è piaciuto molto poco.
Ora, con un recente avvenimento squisitamente politico quale quello delle elezioni di midterm negli USA, che qualcuno interpreterà come un ritorno del cielo grigio, altri come la ricomparsa del sole (sinceramente ci interessa molto poco), la situazione si rovescia, e vengono annunciate accurate inchieste per smascherare la “frode del riscaldamento globale”. I toni sono chiari, e non fanno nessuno sforzo per celare una predisposizione d’animo viziata da preconcetti tali e quali a quelli che si vorrebbero smascherare.
Tutto questo ci piacerà ancora meno.
La segnalazione è qui, sul blog di Piero Vietti.
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