Italia, riserva su accordo vincolante post Kyoto
La posizione è stata espressa all’ultimo consiglio ambiente dell’ Ue
Nel dibattito fra i 27 Stati membri dell’Ue, sui negoziati internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici, l’Italia mantiene una riserva rispetto alla realizzazione di un unico strumento vincolante per il periodo post Kyoto, che partira’ dal gennaio 2013. La riserva italiana e’ stata espressa nel corso del dibattito all’ultimo consiglio ambiente della Ue, a Lussemburgo. Tutti e 27 gli Stati membri si sono detti d’accordo sul fatto che non sara’ la prossima conferenza Onu sul clima di Cancun, a fine novembre, il momento per prendere una decisione su come procedere dopo il 2012. Un’ampia maggioranza di paesi (Francia, Finlandia, Portogallo, Olanda, Svezia, Spagna, Gran Bretagna e Ungheria), si e’ espressa a favore di nuovi sforzi da fare nell’ambito di Kyoto – anche se con sfumature diverse sulle condizioni – slegati da un accordo legalmente vincolante. In particolare, Olanda e Svezia si sono dichiarate a favore di un approccio positivo e flessibile rispetto al periodo post Kyoto. Al contrario, Italia, Polonia e Gran Bretagna hanno sostenuto la necessita’ di porre come condizione quella di un accordo globale e vincolante: prerequisito per ipotizzare un nuovo impegno. Nel compromesso raggiunto nelle conclusioni, il Consiglio ”conferma” la volonta’ di considerare un secondo periodo di impegno nell’ambito del protocollo di Kyoto”, che includa la prospettiva di un piano globale e comprensivo che impegni tutte le principali economie. La Ue ribadisce quindi la sua ”preferenza” per un ”unico strumento legalmente vincolante che includa gli elementi essenziali del Protocollo di Kyoto, sulla base dell’accordo di Copenaghen”.
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