Questo argomento potrà sembrare fuori tema in un blog specializzato sulle vicende climatiche, ma chi ci segue da tempo sa che non è la prima volta che affrontiamo questi argomenti. Non è un vezzo, né una particolare propensione alla scienza demografica, è semplicemente un fatto che clima e ambiente siano direttamente collegati alle risorse disponibili, ed esse siano a loro volta connesse con il numero degli umani.
Il primo a fare questo collegamento fu Malthus, gettando le basi per un filone che nel tempo ha cambiato molti volti ma è rimasto sempre uguale, dando vita a correnti di pensiero spesso non proprio edificanti. Al riguardo, da più di qualche decennio, anche alcune tra le più importanti organizzazioni sovranazionali hanno detto la loro, sfornando di volta in volta previsioni a tinte fosche per il futuro dell’umanità, condannata paradossalmente ad enormi difficoltà dalla propria consistenza numerica.
Poco è servito, nel tempo, che i fatti smentissero puntualmente questa visione pessimistica. Poco è servito constatare che all’aumento della popolazione si è accompagnato un progresso tecnologico capace di contenere molto il problema. Poco è servito vedere che proprio quel progresso è alla base del rallentamento dello sviluppo demografico.
Ora, dopo decenni di allarmi, finalmente arriva una smentita della quale sarà difficile non tener conto. La potete leggere qui, dalle pagine del Corriere della Sera cui si può avere accesso dalla rassegna stampa dell’Enea.
Il picco della popolazione mondiale dovrebbe arrivare nel 2040, a quota 8,5 mld di esseri umani, circa 1,5 mld al di sotto delle stime ufficiali delle Nazioni Unite. Di lì in poi si dovrà cessare di parlare di crescita demografica, esprumendosi piuttosto in termini di decrescita.
Servirà a cancellare uno degli spauracchi che qualcuno si diverte ad agitare da decenni? Servirà a concentrarsi su come permettere al maggior numero possibile di quegli 8,5 mld di vivere decentemente invece di continuare ad escogitare sistemi per evitare di arrivarci?
Chissà, vedremo.
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