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Delle due l’una, o fa il comico o il finto tonto

Non vi dirò a chi penso, ci arriverete da soli consultando le pagine che linkerò a supporto di questo post che, tra le altre cose, sarà anche molto breve.

Prima un piccolo promemoria. Sono mesi che ci martellano con la possibilità che quest’anno ottenga un’ottima posizione nella specialissima classifica di quelli più caldi. Per ora, pur se tra mille incertezze e qualche non banale disaccordo tra gestori di dataset, il primato pare lo abbia ottenuto l’estate.

Ma voglio andare ancora un po’ più indietro e tornare allo scorso inverno, quando mentre sulle terre emerse dell’emisfero nord si battevano i denti e si spalavano metri di neve (per inciso il cumulo di neve che era stato creato per liberare le strade di Helsinky ha finito di sciogliersi solo qualche giorno fa), i soliti profeti di sventura ci facevano notare che però in Groenlandia e dintorni la temperatura era talmente anomalmente alta da riportare in positivo l’intera anomalia emisferica o addirittura globale.

Poco importava allora -e pure ora- che l’abecedario della meteorologia spieghi già a pagina 2 che se c’è un’anomalia fredda in area europea ce ne deve per forza essere una calda in area atlantica, perché il sistema funziona così. Ora quei testi non li usa più nessuno, siamo passati tutti all’enciclopedia del clima che cambia, e lì queste cose non ci sono, lì c’è solo la CO2 e i danni che combina.

Sicchè, inverno freddo ma caldo, estate calda e basta e autunno ancora da definirsi, i numeri per ottenere il primato in classifica il 2010 ce li ha. Al GISS della NASA ne sono sicuri, perciò con uno sfoggio di deontologia scientifica spettacolare e con un ancor più sensazionale senso dell’humor pubblicano le medie annuali delle stazioni in Groenlandia (dalla quale ricordatevi che prima o poi devono cominciare ad arrivare spaventose inondazioni da ghiacci in scioglimento) prima ancora che l’anno sia finito.

E così, appiccicando (un altro termine non mi viene) il dato relativo ala media dei primo 8 mesi dell’anno di fianco ai dati mediati negli anni scorsi, il 2010 è decisamente il più caldo. Un grafico illuminante davvero, infatti impariamo anche che la media delle temperature da gennaio ad agosto è più alta di quella da gennaio a dicembre.

Altro piccolo particolare. Con tutto questo caldo c’è da aspettarsi che il livello dei mari tra espansione termica e scioglimento dei ghiacci stia volando anche lui verso un record. Uhm…che ne dice l’università di Boulder che compila un dataset globale? Sorpresa! Da quando è iniziato l’anno più caldo di sempre il livello dei mari ha perso a scala globale 10mm. Non ho dubbi che il dato non sia climatico, chissà cosa c’è sotto un’oscillazione così, però non ho neanche dubbi su cosa non c’è sotto: non ci sono nell’ordine espansione termica (cioè riscaldamento) e scioglimento anomalo di ghiacci sulla terra emersa. E non è poco.

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Published inIn breve

4 Comments

  1. Roberto

    e invece mi sa proprio che li leggono, eccome se li leggono:

    http://climate.nasa.gov/keyIndicators/index.cfm#SeaLevel

    http://sealevel.colorado.edu/

    appena si parla di tendenze a lungo periodo, subito si scatena una brutta allergia, meglio prendere piccole porzioni che fanno sempre comodo (e ci lasciano piu leggeri tutti)

    Reply
    Roberto, mi sa che qui chi ha preso la piccola porzione è quello che ha “appiccicato” i dati di una parte dell’anno sul grafico. Anzi, più che piccola direi infinitesima. Bella comunque la pagina che hai linkato, molto divulgativa. Peccato manchino all’appello i ghiacci antartici e l’Ocean Heat Content dei dati di Argo. Ma del resto tutto non si può avere.
    Non si tratta di prendere porzioni di comodo, si tratta di dire le cose come stanno, non a metà, e possibilmente senza fare giochini grafici come quello di questo post.
    Se ragionare su informazioni parziali e biased come quella di questo grafico ti fa sentire più pesante, va bene, ma non mi è chiaro perché non farlo dovrebbe essere sinonimo di leggerezza, ovvero scarso interesse al problema. Forse puoi spiegarci meglio.
    Ancora una cosa, ma i dati sul Land Ice di quella pagina, che sono ricavati dalla missione Grace, sono quelli che tengono conto delle ultime misure che hanno dimezzato (50%) il rateo di perdita di massa glaciale vendo scoperto un errore di misura, oppure sono quelli di prima (qui su CM http://www.climatemonitor.it/?p=12588)

    gg

    • Roberto

      piu leggeri lo si puo essere in tanti modi…io mi riferivo piu che altro al cercare di negare un problema in qualsiasi modo; se io non sono causa di qual cosa mi sento piu leggero d’animo. Non parlavo certo di scarso interesse al problema.
      Qui si parla di variazione del livello degli oceani e si è fatto ironia (nei commenti) su quanto questa non confermi i rapporti ipcc…i dati dicono il contrario…le cose vanno dette come stanno (giustissimo) e quindi possiamo dire molto chiaramente che i livelli sono aumentati (con un trend ulteriormente amplificato negli ultimi 15 anni). Poi sui giochini vedo che ognuno ha delle sue opinioni… io mi sono divertito molto con il grafico sul 2010…

      ps: grazie per l’articolo su Grace, vedrò di approfondire la questione, rimane il fatto che i bilanci per la Groenlandia sono negativi, per l’Antartide probabilmente pure(anche se in misura molto minore).

  2. Guido Botteri

    Cosa vuoi farci, oltre agli alberi, anche i mari non leggono i report dell’IPCC e della NASA, e non partecipano alle manifestazioni ambientaliste contro le centrali a carbone. Meno male, perché se arrestassero anche loro, che fine farebbe la povera bambinella (in spagnolo: La Niña) ?
    🙂

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