Appena due giorni fa è apparso un nuovo messaggio del capo di Al Qaeda, nel quale apparentemente dimentico dei suoi nemici di sempre gli odiati occidentali, il nostro si scaglia contro i cambiamenti climatici e contro l’inefficienza dimostrata dal governo pakistano nell’affrontare l’emergenza delle alluvioni.
Chiaramente parla a nuora perché suocera intenda, perché l’efferato delitto di aver innescato la deriva catastrofica del clima (che oltre ad essere tutta da dimostrare per inciso con le alluvioni in Pakistan non ha nulla a che fare) lo abbiamo commesso noi, sempre gli odiati occidentali.
Di certo non si può dire che gli manchi il senso della politica o la capacità di individuare gli argomenti giusti per fare proselitismo, ma mi sembra comunque un po’ poco rispetto alle nefandezze di cui è colpevole per sdoganare la figura di Osama Bin Laden come sostenitore della santa causa del clima che cambia.
Ce lo fa notare giustamente Piero Vietti sul suo blog, sottolineando i toni piuttosto neutri (e forse anche vagamente compiaciuti) con cui i media hanno trattato la notizia.
Cosa non si farebbe per la giusta causa…
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