Quante volte se lo saranno detto i partecipanti al Bildeberg meeting tenutosi in Spagna nel giugno scorso. Erano in parecchi pare, molti di cui si sa che contano, altri di cui non si sa ma così è, altri ancora del tutto insospettabili, almeno per un generico livello di ignoranza come il mio.
Breve spiegazione. Il Bildeberg meeting è il think tank dei think tank, non ne conoscevo l’esistenza e non credo la conoscano in molti. Non c’è una struttura, non c’è un’organizzazione, c’è un sito web che più scarno non si può e ci sono dei meeting, uno ogni anno più o meno, ai quali partecipano tutti nomi che, a dirla con Dillingpole del Telegraph, non importa come li si voglia classificare, di sicuro è gente che sa quale piega prenderanno le cose. Iniziata pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale per avvicinare le sponde di Europa e USA discutendo off-the-record i problemi di allora, la tradizione continua con i problemi di oggi.
Questa che segue è la lista degli argomenti di “conversazione” del meeting del giugno scorso: Riforma finanziaria, Sicurezza, Cyber Tecnologia, Energia, Pakistan, Afghanistan, Risorse alimentari, Global Cooling, Social networking, Scienza medica, Relazioni EU-USA.
Porca malora! Global Cooling? Non è possibile, deve aver ragione Dillingpole, è un errore di stampa. Però, è un sito web, la frase sta lì da mesi e non mi pare che si tratti di gente sprovveduta. E allora?
Possibile che Roma brucia e loro si mettono a fare gli incendiari? Possibile che mentre il mondo si strappa i capelli per il riscaldamento glob…no, cambiamento clim…no, ah, sì, disfacimento climatico da caldo i potenti della Terra si riuniscono e discettano di raffreddamento del clima? Ne dobbiamo arguire che sono convinti che nel prossimo futuro il raffreddamento globale sarà un problema?
E chi lo dice a quelli di Cancunn? Cioè, chi lo dice a loro stessi visto che circa un terzo dei partecipanti al Bildeberg meeting sono rappresentanti di governi o comunque personaggi politici, che poi vanno ai summit climatici? E chi lo dice all’ETS, alle industrie eolica, fotovoltaica, automobilistica, al Protocollo di Kyoto, all’IPCC e al suo presidente, etc etc?
Ma, soprattutto, per la “riconversione” che in una tale eventualità molti dovrebbero fare, onde continuare a cavalcare serenamente le onde, si tratterà di un processo graduale o del classico colpo di spugna?
[…] seguire il suggerimento giunto dai partecipanti al Bildeberg meeting di quest’anno, tutta gente che non ne sa di clima ma ne sa di Pianeta, è forse giunta l’ora di tornare a […]
Se n’è accorto anche qualche giornale (be’, _un_ blog di _un_ giornale):
http://blogs.telegraph.co.uk/news/jamesdelingpole/100055500/global-cooling-and-the-new-world-order/
“A bombshell waiting to explode.”. Conclusione un po’ pesantuccia: “We need a “Global Warming” Nuremberg.”.
In ogni caso, è un gruppo che si riunisce senza dare molta pubblicità a quanto discute. Come reazione immediata, ci metteranno cinque minuti a bollarlo come una cospirazione. Stiamo a vedere.
….la corsa verso la riduzione delle emissioni diventerà sempre più spasmodica, si dovrà dare l’impressione che il global cooling c’è e il merito è della riduzione delle emissioni.Se poi gli oceani si raffredderanno nei prossimi 10-15 anni la loro capacità di assorbire la CO2 aumenterà e chissà magari si osserverà una riduzioni dei livelli di CO2.
Missione compiuta pianeta salvato
La riconversione in tal evenienza sarebbe veloce e molto semplice, si inventerebbero un meccanismo prima trascurato o mal pesato che è in grado di cambiare la risposta del clima alla CO2 dal caldo al freddo e ribatezzerebbero l’AGW come AGC (Anthropogenic Global Changes), tutto qua, e continuerebbero ad “aver ragione”.
Credo che questa sia una cosa da seguire con molta attenzione. Non perdiamoci i particolari e i dettagli, perché potrebbe sfuggirci un importante cambiamento di rotta.
Ma che devo fare, sono monello di natura, e pensando a questa notizia mi vien già da ridere (e non ne ho ancora il diritto, lo so che dovrei aspettare, mannaggia a me) pensando a tutti quelli che ancora difendono a spada tratta un cavallo che forse ha già perso.
E mi vien da pensare ai modi con cui ci hanno trattato, e ci trattano.
E lo so che leggono queste righe, si che lo so. 🙂