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CM edizione internazionale

Da questa settimana introduciamo una grande novità su CM e speriamo che possa essere di vostro interesse. Ogni settimana saremo in grado di pubblicare un contributo in lingua inglese proveniente dalla stampa estera. Chi scriverà sarà di volta in volta un blogger, un giornalista, un esperto.

Abbiamo deciso di introdurre questa novità per consentire a tutti di lanciare un’occhiata sul panorama dell’informazione estera in campo climatologico, direttamente qui sulle nostre pagine. Abbiamo inoltre deciso di lasciare gli articoli nella loro lingua madre, perchè riteniamo che sia un esercizio ancora più utile poter approfondire le tematiche a noi care in inglese.

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4 Comments

  1. Guido Botteri

    Caro Marco, compatibilmente col mio (ahime’, pochissimo) tempo libero, e sperando nell’aiuto anche di altri volenterosi, cerchero’ di darti, quando posso, una sintesi almeno della parte essenziale (a mio parere) di qualche articolo. Ti chiedo scusa se non lo potro’ fare per tutti gli articoli, a causa dei miei molti impegni.

    • marco g.

      Ottimo!! Mille Grazie

  2. Alvaro de Orleans-B.

    Magnifico, grazie!

    Ma adesso, sfacciatamente, vi chiedo ancora di più — anche se forse sfondo una porta già aperta.

    Mi spiego: sono convinto di non essere il solo a pensare che CM offra contributi originali a livello internazionale — in altre parole, su CM si leggono idee ed analisi che non si trovano altrove in qualsiasi lingua.

    Quindi, aggiungere contributi “stranieri” presumo significhi scandagliare i molti siti interessanti già più o meno noti, e segnalare i contributi veramente significativi.

    Però troverei anche di estremo interesse vedere segnalati contributi da paesi emergenti — compresi quelli ormai non più tali, i BRIC & C, che sicuramente hanno punti di vista, scoperte, analisi climatologiche anche del tutto differenti dal nostro mainstream.

    Basti pensare a quanto hanno fatto i cinesi a Copenhagen: credo che sarebbe un grave errore limitarsi a pensare che “hanno protetto le loro future centrali a carbone” — nelle loro università sicuramente hanno studiato e sviluppato la scienza climatologica con, almeno, “direttive politiche” differenti da quelle occidentali e lo stesso per molti altri paesi non appartenenti al “nucleo duro” occidentale.

    Mentre molti di noi guardavano altrove, negli ultimi anni le loro capacità di “fare scienza” sono cresciute moltissimo, direi molto al di sopra delle nostre possibilità di seguirle puntualmente.

    Ecco, sarei molto grato se CM “esplorasse” per noi questo mondo assai sconosciuto — senza fretta, magari, ma senza preconcetti.

    Grazie, Alvaro

  3. marco g.

    Vi seguo sempre con grande interesse,purtroppo non so l’inglese…trovate il modo per farli leggere anche a me.
    Anicipatamente grazie.Marco

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