La politica riesce a sorprendermi sempre, ma mai quanto mi sorprende la facilità con cui si riesce ad esserne abbindolati. Che il clima che cambia sia diventato un fatto politico è fuor di dubbio, che se così non fosse stato non ne staremmo parlando pure. Ma che qualcuno possa veramente credere a questa affermazione faccio fatica ad accettarlo:
La Cina richiede che ci sia cooperazione internazionale per affrontare il cambiamento climatico1 (con tanto di applausi da parte della Segretaria Esecutiva dell’UNFCCC Christiana Figueres)
Per la cronaca:
- La Cina è il più grande consumatore di carbone del pianeta;
- La Cina è il paese con le più alte emissioni di CO2 del pianeta;
- La Cina ha dato un contributo decisivo al fallimento della conferenza di CO2penhagen.
E molto di questo è accaduto da quando ha deciso di abbracciare il capitalismo, quella stessa forma di aggregazione che secondo molti starebbe portando il pianeta alla distruzione, mentre in poche isole felici si campa sereni di quel poco che sarebbe giusto prelevare (il fatto che si campi serenamente in media la metà di quanto campiamo nel primo mondo è puramente accessorio). Nell’abbraccio, incidentalmente, è rimasta anche la capitale del capitalismo asiatico, Hong Kong.
Che ne dite, ci passeranno i nuovi bastioni contro il cambiamento climatico che erigeranno tra questi grattacieli?
Decisamente, il nostro è un mondo fatto di paradossi. Il problema è che qualcuno pretenda di imporci scelte decisive sulla base di questi. Non riesco a capire se abbiamo a che fare con persone prive di senno oppure in completa malafede.
E’ raro che persone prive di senno riescano ad imporre qualcosa…