Ogni giorno veniamo sommersi da misurazioni, tendenze, proiezioni. Ci vengono propinati numeri come fossero il verbo e su questi dovremmo costruire le nostre politiche ambientali e sociali. Da poco è stato riproposto un rapporto1 sul livello dei mari australiani. Tale rapporto contiene i valori misurati del livello oceanico per poter correggere nel modo più preciso possibile le previsioni sulle maree. Ebbene, da tale rapporto emerge che il livello dei mari australiani sia cresciuto di 0,0003 metri, ovvero 0,3 millimetri. Accidenti si tratta di ben 3 millimetri ogni 10 anni, e di addirittura 3 cm ogni 100 anni.
E qui c’è l’errore. Quella tendenza potremmo calcolarla se 0,3 millimetri fosse una misura certa. Peccato che questa, invece, ricada al di sotto del margine di errore di misurazione e quindi non vi è modo di sapere se sia corretta o meno.
Lo studio è del 2003, sì certo, ecco dov’è il problema. Tant’è.
- http://www.icsm.gov.au/SP9/links/msq_tidalreferenceframe.html [↩]
[…] il contenuto dell’interessante articolo “Al di sotto di ogni sospetto“ ed i commenti ai miei due precedenti post “Dall’universo della precisione […]
in effetti, che si possano misurare variazioni di 0,3 millimetri in più o in meno di un mare come quello Australiano, non un laghetto, dall’alto della mia ignoranza mi sembra veramente ridicolo. A questo punto proporrei la conta del numero totale dei pesci presenti in zona e il calcolo della loro massa totale, in effetti non e’ da escludere che se i pesci ingrassano, il livello del mare sulle coste potrebbe aumentare con grave rischio per le popolazioni chi vi risiedono..(gli atolli sono spacciati)
Occorre tener presente che sui 0,3 millimetri si è dovuto tener anche conto dell’effetto delle maree dovute alla posizione degli astri ed al moto ondoso dovuti al vento, che ogni giorno offrono combinazioni uniche. L’osservazione sui pesci è molto bella.
Se si comincia a parlare di errori sulla misura con rigore, credo che molte certezze spariranno ed anche molti profeti. Complimenti!