Della sua opinione personale non ce ne importa un fico, di quella di scienziato, pur se dichiaratamente votato alla causa dell’AGW, invece sì. Di chi parlo? Di Gavin Schmidt, climatologo della NASA, curatore del blog Real Climate (il più schierato che c’è), nonchè firmatario e destinatario di decine degli scambi di amorosi sensi del climategate, insomma, uno che quando il clima si fa duro, comincia ad acclimatarsi, se mi perdonate la “freddura”. Sentite qua:
“Se mi chiedete la mia opinione personale circa il fatto che l’ondata di calore in Russia abbia a che vedere con i cambiamenti climatici, la mia risposta è sì. Se me lo chiedete se in qualità di scienziato io lo abbia provato, la risposta è no, almeno, non ancora.”
Questa la frase lasciata cadere nel bel mezzo di un articolatissimo peana della catastrofe climatica uscito sul New York Times.
Embè? Qualcuno mi aiuti a capire. Da uomo di scienza egli sa che collegare gli eventi atmosferici, tutti, sia il freddo e la neve dei due ultimi inverni che il caldo di questa ultima estate o di quella del 2003, alle dinamiche di un presunto cambiamento del clima è sbagliato e privo di fondamento scientifico. Però ci crede. Di cosa si tratta esattamente, di una dottrina? In cosa dovremmo aver fede noi comuni mortali, nelle sue sensazioni? Chissà, forse sì, considerato che appena pochi giorni fa anche il presidente dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale aveva fatto un’esternazione simile, senza per di più aggiungere alcun distinguo tra scienza e presentimento. Del resto, la dottrina è dottrina. Il riscaldamento globale antropogenico ha urgente bisogno di una trasposizione nel mondo reale, visto che la realtà virtuale delle simulazioni fatica a far presa sulla pubblica opinione, per cui, niente di meglio che far leva sulle paure ancestrali del genere umano, gli eventi estremi appunto, per raggiungere lo scopo.
Ma c’è anche qualche eretico (più di qualcuno per la verità), verrebbe da dire, per fortuna. Sempre qualche giorno fa, dalle pagine del Corsera, il prof. Visconti, uno dei più stimati climatologi del nostro paese, ha letteralmente gelato gli animi dei professionisti della catastrofe climatica esprimendo forti e motivati dubbi circa il rapporto di causa-effetto tra clima e tempo atmosferico, sempre cambiato il primo e sempre avvenuti i secondi. Il dito, secondo Visconti, va puntato verso un fattore di causa molto più evidente, sempre afferente all’uomo, naturalmente, ma non per aver forzato il clima a cambiare, piuttosto per aver cambiato il mondo, a furia di creare infrastrutture e modificare l’ambiente, tali da rendere questi fenomeni sempre più pericolosi per la sua stessa specie, in particolar modo quando si tratta di bidonville come le metropoli asiatiche o di territori devastati da decenni di sfruttmento incondizionato come nell’est europeo.
Con un po’ di pazienza ed il traduttore di google potrete leggere sia l’articolo sul NYT che quello sul Corriere, poi ditemi in tutta sincerità quale dei due vi sembra farcito di inutile retorica e quale invece presenti un po’ di raziocinio. Buona lettura.
Per 60 M.I.L.I.A.R.D.I DI DOLLARI!
Io affermerei che la terra è piatta e il sole gira intorno la terra!
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..E’ emersa però un’agenda nascosta circa la preservazione di questa parte di foresta che coniste nel permettere al “WWF” ed ai suoi partners di condividere la vendita di crediti di emissione di anidride carbonica per un valore di
60 M.I.L.I.A.R.D.I-DI-D.O.L.L.A.R.I..
Vi consiglio questo mio art. da cui i link uffiali delle notizie.
E ulteriori italianissime chicche truffo-economico-climatiche
http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/181/2/