Leggo ieri sul Corriere della Sera: “Presentata la turbina più grande del mondo per ricavare energia dalle maree“. Una torre di acciaio di 130 tonnellate alta 22,5 metri con cui produrre fino a 1Mw di energia e alimentare un migliaio di abitazioni.
Primo problema, le tonnellate sono 1300, “appena” cento dieci volte tanto. Non sono un esperto di processi produttivi, tanto meno so quali possono essere i tempi di pay-back di simili impianti, per cui faccio fatica ad immaginare il rapporto costi-benefici in termini sia economici che di impatto ambientale di simili impianti. Qui e qui qualche informazione utile alla bisogna; così, a prima vista non mi pare che si stia aprendo una nuova era.
Il CEO di Atlantis ne è invece convinto (lo credo bene!), tanto da invocare per lo sviluppo di questo programma lo stesso supporto a suo tempo dedicato allo sviluppo dei programmi di estrazione di petrolio e gas dal Mare del Nord. Una richiesta comunque legittima anche se le sue aspirazioni sembrano un po’ ambiziose, specie perché non sono proprio riuscito a capire quanto costa questo giocattolo.
Comunque, con una decina di queste turbine potrebbero dar corrente alla moltitudine di abitanti delle isole di Orkney, cioè circa 20.000 persone. Una pietra miliare, decisamente.
Non sono molto aggiornato, a dir la verità, però mi pare di ricordare che, per essere convenienti, le maree dovrebbero essere di almeno 5 metri, che escluderebbe un utilizzo di impianti del genere dalle nostre parti, sempre che in tempi recenti non si siano risolti i molti problemi. In effetti, se ricordo bene, le maree non sono dovute alla sola Luna, ma anche all’azione del Sole, sebbene 2,25 volte minore di quella della Luna, ma che crea una discontinuità. Anche perché queste attrazioni a volte si sommano a volte si oppongono. Anche il resto dei pianeti ha la sua bella influenza. Fasi lunari, equinozi, giorno lunare, rotazione della Terra e via dicendo, ce n’è da far calcoli. Diciamo che la potenza erogata dovrebbe essere abbastanza variabile.
Voglio dire che non credo che questo tipo di tecnologia (benvenga, comunque) possa essere particolarmente significativa, pur tenendo conto che l’energia in gioco sarebbe piuttosto elevata. Lessi da qualche parte che le maree dissipano un’energia circa uguale a quella potenziale totale delle acque dolci della Terra. Per cui, auguri.
Secondo me.
Ovviamente sono dieci volte tanto, non cento.