Alcuni giorni fa i media di mezzo mondo hanno ripreso una notizia pubblicata sul NYT riguardante uno studio con il quale si sarebbe sancito il definitivo sorpasso dell’energia solare su quella nucleare in termini di costo al Kw.
Da un intervento di Carlo Stagnaro su Il Foglio e sul sito web dell’Istituto Bruno Leoni, abbiamo anche capito che i conti fatti in quello studio tornavano soltanto in parte e soltanto se si teneva conto dei poderosi incentivi di cui gode l’impiego dell’energia solare (qui su CM).
Questa critica, unica nel nostro paese, si è aggiunta a quella di molte altre voci che hanno a che fare con il settore del nucleare, specialmente oltreoceano. E così, circa una settimana fa, il quotidiano Avvenire ci ha dato conto di una interessante rettifica pubblicata dal NYT, nella quale si legge che omettendo di scrivere che l’agenzia titolare dello studio è in realtà un’assocazione fortemente impegnata nel settore dell’energia solare e evitando di dar conto nell’articolo originale di numerosi altri studi che giungono a conclusioni molto diverse, è stata data ai lettori un’informazione sbilanciata.
Benedetta l’informazione e benedetti quelli che hanno ancora il coraggio di farla in questo modo, magari sbagliando, ma anche con la disponibilità ad ammettere i propri errori, nell’interesse di chi quell’informazione la riceve o, in molti casi ma non in questo, la subisce.
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