Direttamente dal dipartimento “Il tempo non è il clima, ma il ghiaccio artico neanche” vi diamo conto dell’ultimo aggiornamento disponibile dalle pagine dell’NSIDC (National Snow and Ice Data Center). E’ di nuovo cambiata la musica alle alte latitudini. Dopo la picchiata dei mesi di maggio e giugno, favorita dalle condizioni atmosferiche “compattanti” piuttosto che “liquefacenti”, la circolazione atmosferica ha subito una variazione importante, e il rateo di scioglimento del ghiaccio artico ha subito una brusca frenata, tornando ad incrociare e superare in positivo la “dead line” del 2007.
In pratica la circolazione dei venti, essenzialmente diretti verso il polo, ha favorito la diminuzione dell’estensione conservando la compattezza e dunque la concentrazione del ghiaccio, mentre ora accade esattamente il contrario. L’estensione resiste e la concentrazione è in diminuzione.
Visto che all’epoca della picchiata ci siamo beccati qualche salace commento per presunta omertà, seguiti dai più illuminati e paternali “tsk tsk” di chi di solito non ci commenta ma ci segue, credo sia doveroso dar conto anche di questo. Non ho la più pallida idea se la picchiata ricomincerà o meno, se sì, ne parleremo. L’unica differenza rispetto al passato recente è che la stagione sta entrando nel vivo, cioè stiamo andando incontro alle settimane decisive per quella che sarà l’estensione minima stagionale.
Vedremo.
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