Una ventata d’aria fresca

Attenzione, i giornali scottano, i telegiornali bruciano, la rete è in ebollizione. Perché fa caldo. Notizia delle notizia, siamo a luglio e fa caldo. Dieci giorni fa eravamo in giugno e faceva freddo. Prima ancora eravamo sempre in giugno e faceva caldo. Misteri e capricci dell’estate mediterranea. Ma non ci piace più, ci infastidisce, ci impedisce di arrivare a sera freschi come siamo usciti di casa al mattino, un bel problema.

Qualche giorno fa un accaldatissimo signore mi ha chiesto per strada se per caso non fosse possibile mettere un termostato da qualche parte. Sarebbe fantastico. Direzione mare? Pronti, 30°C, senza umidità e con una brezza leggera, quel tanto che basti a rinfrescare ma non disturbi la lettura del giornale. Lavoro? Ancora pronti, 22°C e qualche nuvola di passaggio.

Peccato, non si può fare. Ma non disperate, ci arriveremo. Per adesso, tra titoloni di clima torrido e vagonate di valchirie nordeuropee che vengono a farsi il bagno nelle nostre fontane (secondo me ci sono tour operator che mettono a disposizione degli appositi pacchetti con annessa certezza della ripresa televisiva), ci dobbiamo attrezzare.

E allora può tornare utile il consiglio di Luca Goldoni dalle pagine del Corriere della Sera. La saggezza degli anni fa decisamente la differenza. Come si faceva prima dell’era dei condizionatori? Con la tecnica della triangolazione tra finestre, un’autentica arte ormai dimenticata. Questo ed altro, in un pezzo che tra tante pagine scottanti, fa veramente sentire una ventata d’aria fresca.