Sì lo so, i nostri numerosi, istruiti, illuminati detrattori non aspettano altro. Ma io insisto. Sono convinto che l’unico modello di informazione possibile sia quello che dice tutto. E così, se appena qualche giorno fa abbiamo dato conto delle fatiche estive dei ghiacci artici, oggi ci tocca dar conto dei sollazzi invernali dei ghiacci antartici. Perché nessuno lo dice.
Il mondo è sull’orlo del baratro e sotto c’è un calderone bollente. Fa tanto caldo che il ghiaccio marino antartico quando mancano ancora due mesi al culmine stagionale, ha già raggiunto un’estensione che si colloca tra quelle più ampie mai misurate (da quando la si misura).
Grazie a questa inspiegabile quanto inopportuna performance, che peraltro si ripete serenamente da anni (sempre da quando la si misura), il ghiaccio totale presente sul pianeta è noiosamente stabile. In media, piatto, liscio, sempre uguale, insomma, una noia mortale. Insisto, c’è qualcuno che mi spiega perché?
Ah, dimenticavo, due giorni fa a Dome Concordia, la base italo-francese sul Plateau Antartico orientale, è stato bruciato il record del freddo. La temperatura è scesa a -83,9 °C battendo il precedente -81,9 °C risalente al 3 settembre 2007.
Nel frattempo i venti meridionali che hanno soffiato gagliardamente per gran parte del mese di giugno in area artica hanno portato una consistente riduzione del pack, proprio come accaduto nel 2007. Ora la situazione si è invertita e la diminuzione sta rallentando, tanto che nell’ultima settimana è cambiato molto poco. Per chi non lo sapesse e pensasse di organizzare una gita in barca al Polo Nord per quest’estate, rammentiamo che le temperature dell’area in questione sono appena entrate in territorio positivo, mantenendosi però sotto la media stagionale, giusto in tempo per far capire che NONè il caldo a governare il ghiaccio.
Viviamo un’epoca interessante.
[…] osservando che l’estensione dei ghiacci nell’Antartide è leggermente aumentata. Dopo aver gridato al solito complotto, alcuni clima-scettici hanno immediatamente concluso che, poiché è presente questo aumento, tutti […]
[…] Che tragedia per i media! […]
“Grazie a questa inspiegabile quanto inopportuna performance, che peraltro si ripete serenamente da anni (sempre da quando la si misura), il ghiaccio totale presente sul pianeta è noiosamente stabile. In media, piatto, liscio, sempre uguale, insomma, una noia mortale. Insisto, c’è qualcuno che mi spiega perché?”
Guido,
va bene non intendersene a fondo, ma almeno provare a capire….
1)La performance come la chiami e’ spiegabile e qualcuno ci prova. E’ che bisogna leggersi un po’ di roba:manco io sono un esperto in criosfera ma questi li trovo interessanti (http://psc.apl.washington.edu/zhang/Pubs/Zhang_Antarctic_20-11-2515.pdf, http://www.agu.org/pubs/crossref/2009/2009GL040222.shtml, http://www.nature.com/ngeo/journal/v2/n12/full/ngeo694.html, http://www.agu.org/pubs/crossref/2009/2009GL037524.shtml)
2)Il grafico mostra l’estensione di ghiaccio totale MARINO e non la quantita’ di ghiaccio planetario totale.
3)Mostrare un grafico e dire che e’ piatto non e’ una grande trovata scientifica. Una banalissima regressione lineare ti dara’ una linea a derivata negativa (dell’ordine dei -0.88 milioni di km2 su 30 anni)…che non e’ una linea da definirsi grossolanamente piatta e liscia (tra l’altro c’e’ anche sul blog di Watts con le scuse di Jeff Id per gli errori nelle elaborazioni dovuti a documentazione incompleta fornita da NSIDC).
Alessio,
ti ringrazio per le segnalazioni e anche per l’esortazione a “provare a capire”, che non reputo particolarmente simpatica ma che prenderò in quanto tale, un’esortazione.
Del materiale segnalato non conoscevo il primo documento, gli altri sì e se non ricordo male sono passati anche su CM. Forse il periodo di riferimento cioè dell’operatività del satellite è un po’ basso per parlare di rateo o addirittura di aumento dello stesso. Ma lo strumento è lì, con il passare del tempo ci dirà cose più consolidate.
Quanto al primo documento, lo leggerò con cura, però mi è saltato all’occhio un particolare non banale. Si parla del meccanismo di aumento della massa e dell’estensione del ghiaccio in un ambiente in riscaldamento, con riferimento alle temperature di superficie ed alla radiazione ad onda lunga incidente. Il lavoro è antecedente a quello di Steig et al (anche questo passato su CM, il titolo è “Finalmente si scalda”), l’unico che è riuscito a ricavare un trend minimale di aumento delle temperature dalle serie disponibili, massaggiandole non poco. L’affermazione “prevailing warming trend” mi suona un po’ strana per quella parte del mondo, anche perché prima si parla di “atmosphere” e poi di “surface temperature”. Di fatto, pare che l’unica parte del continente antartico che abbia conosciuto un aumento delle temperature sia la Penisola Antartica, dove, malgrado questo meccanismo, il ghiaccio invece diminuisce.
Ad ogni buon conto, leggerò e riporterò senz’altro su CM, sempre ammesso che “riesca a capire”.
Anzi, tempo permettendo, perché non lo fai tu per noi dato che forse hai già capito?
gg
L’articolo di Zhang è vecchio e qualcuno dei nostri lettori, dannata la mia memoria, aveva linkato qualcosa di più recente che superava quello studio. In ogni caso, e su questo sono più sicuro, il prevailing warming trend è tutt’ora da dimostrare, in quanto i ratei ricadono ancora all’interno dell’incertezza statistica e questo lo sostengono un po’ tutti.
CG
eh…mi piacerebbe averci capito…ma tutt’ora ben lungi ahimè. Il poco tempo libero lo passo a leggiucchiare e in montagna… 🙂
Saluti
Visto, grazie. Per una volta siamo andati alla fonte prima noi http://www.climatemonitor.it/?p=11569.
gg
No, parlavo dell’Europa del Nord dove c’era stato anche l’inverno più crudo…
E sempre per democratico diritto/dovere di cronaca anche questo va segnalato:
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/07/07/news/scienziati_scagionati_dalle_accuse_nessuna_manipolazione_dei_dati-5462498/?ref=HREC2-12
Quindi Amen: si riporta tutto e le conclusioni le estrapola il lettore, almeno io la vedo così…
Anch’io sono un convinto sostenitore del fatto che l’unico modello di informazione possibile sia quello che dice tutto: infatti quello che non si è mai detto su tal portale è che dopo un inverno record di freddo e neve in Nord Europa (specie in Gran Bretagna), ampiamente pubblicizzato a mo’ di televendita, ora si assiste ad un estate altrettanto estrema ovvero torrida in tali zone (e questo i media l’hanno detto sia pure senza rimarcate il confronto impietoso e assolutamente democratico con l’inverno scorso dopo averci fracassato parecchio le ‘scatole’…). Insomma ancora una volta, da che mondo è mondo, la Climatologia propriamente detta è fatta di Statistiche di medio-lungo periodo non certo di favolette quotidiane raccontate ai creduloni e quello che quindi veramente conta sono i ‘trend’ compresi i ‘trend’ sulla superficie dei ghiacci…ma non eravate voi i paladini dell’oggettività ? Bah…
Saluti
LG
Quindi?
Luca buongiorno, non stai parlando dell’Italia circa l’estate altrettanto estrema ovvero torrida vero?
gg
Mi permetto di replicare io, che sono un semplice osservatore, si può replicare stizziti lecito, si può anche sostenere una parte…lecito, però obiettivamente quanto dichiarato nell’articolo è vero. Nessun mass media parla delle enormi distese di ghiacci antartici mentre sono sempre pronti a parlare dello scioglimento di quelli artici, questo è un pò un mistero perchè i dati sono lì facili da reperire..tutto questo è innegabile, ciò non comporta in sè una negazione del GW eppure accade. In più farei notare un paradosso…spesso nei nostri inverni arrivano notizie dall’antartide che denunciano “enormi iceberg staccarsi dalla banchisa a causa del GW” sarà anche vero non dubito ma l’enormità non può essere data semplicemente dalle enormi estensioni di banchisa?
Una domanda…
Se non ricodo male l’anidride carbonica solidifica a 60 gradi sotto lo zero…
Che succede li a quelle temperature?
Fiocchi di CO2?
Ammetto la mia totale ignoranza sulla questione ma sono un poco curioso!
Stavo cercando di capire se era possibile che “nevicasse CO2” in Antartide, quando ho trovato questo: http://wattsupwiththat.com/2009/06/13/results-lab-experiment-regarding-co2-snow-in-antarctica-at-113%C2%B0f-80-5%C2%B0c-not-possible/
Non si finisce mai d’imparare. Grazie per la segnalazione.
Mi associo al commento di Lucy Skywalker
“My heart warms to this cool episode.” 🙂
Grazie x la segnalazione, niente fiocchi alla CO2, troppe poche mlecole.
E piuttosto semplice(una volta letto)
🙂
ogni pomeriggio quando torno mi diverto come un pazzo a confrontare gli articoli riempipagina sull’ambiente fatti di Tiscali con qualcosa di realmente serio come ciò che è scritto qui ! che tristezza..dovrebbero sapere tutti dell’esistenza di climatemonitor..io ogni volta che posso faccio pubblicità e sono fiero di farlo !
Grazie! Questo non può che consolidare la nostra intenzione ad andare avanti, in un’operazione tutt’altro che semplice (sotto >>tutti<< i punti di vista). C.Gravina
Addirittura il 4 luglio 2010 la temperatura nella base italo francese ha ritoccato il record, portandolo a -84,6
e io che pensavo ci fossero 38^ gradi al polo (nord)…