Consueto appuntamento del venerdì con la ricerca peer-review. Oggi vi sottoponiamo un argomento poco trattato, se non addirittura del tutto ignorato. Normalmente si parla di agricoltura per due motivi precisi: da un lato le emissioni per coltivare, dall’altro lato se ne parla per le implicazioni di ordine economico.
Lo studio1 che oggi vi sottoponiamo, invece, parla dell’agricoltura come di un mezzo efficace per ridurre le emissioni globali di gas serra. Se correttamente pianificata, la produzione infatti non solo può portare ad una riduzione delle proprie emissioni e del proprio impatto ambientale, ma può addirittura andare in saldo positivo, per quanto concerne il sequestro dei gas serra.
Nell’abstract dello studio leggiamo:
[…] We estimate that each dollar invested in agricultural yields has resulted in 68 fewer kgC (249 kgCO2e) emissions relative to 1961 technology ($14.74/tC, or ~$4/tCO2e), avoiding 3.6 GtC (13.1 GtCO2e) per year […]
Quindi, gli investimenti nello sviluppo di tecnologie per l’agricoltura, ha portato ad una riduzione di emissioni. Perseguendo questa strada, ci dicono gli autori, si otterrà una notevole riduzione complessiva di gas serra. In ultima analisi, gli investimenti nella tecnologia agricola possono essere tranquillamente annoverati tra gli strumenti per la lotta alle emissioni di gas serra e, tra l’altro, ad un costo assolutamente più competitivo rispetto ad altre strade attualmente più quotate.
Potete leggere gratuitamente l’intero articolo, qui.
- Jennifer A. Burney, Steven J. Davis, and David B. Lobell; Greenhouse gas mitigation by agricultural intensification PNAS 2010: 0914216107v1-200914216. [↩]
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