Finalmente, per gli americani, è uscito il tanto atteso studio di fattibilità sull’American Power Act (APA) di Kerry e Lieberman. I risultati sono quantomeno sconcertanti. In buona sostanza direi che potrebbero stravolgere completamente le nostre idee e da domani trasformarci tutti quanti nei più verdi sostenitori del Climate Bill.
Lo studio della EPA, sull’APA (gioco di parole sicuramente voluto), ci dice che con la modesta cifra di 146$ per famiglia, da qui al 2050, potremo (potranno) ridurre le emissioni americane e sconfiggere il Global Warming antropico, se non altro nella componente a stelle e strisce. I sostenitori del Climate Bill ce lo dicono senza mezzi termini: una modesta cifra per evitare la catastrofe. Prima erano 99 mesi per salvare il mondo, ora sono 146$ per evitare la catastrofe. Lo studio di fattibilità ha concluso che il Power Act risulti essere pienamente sostenibile per la (zoppicante) economia americana, più che altro per i (malandati) bilanci familiari americani.
Alla efficace domanda: “Salveresti il mondo per 146$ (all’anno)?”, voi cosa rispondereste? Soprattutto se addirittura vi facessero i seguenti paragoni, 146$ l’anno equivalgono a1:
- 2 SMS al giorno;
- 24 confezioni di Coca-Cola al mese;
- consumo medio di carta igienica annuale di una famiglia;
- un film al mese al cinema (più pop-corn).
Chiaramente l’altra campana, quella un po’ più scettica, composta anche da economisti e non solo da blogger (…), sostiene che la stima sia sottostimata e che nasconda una serie di costi che si espliciteranno nei prossimi anni, facendo lievitare enormemente quei 146$. In fondo si sa, come per i preventivi per la ristrutturazione delle nostre case, ogni conto finale è destinato ad aumentare. Sarà anche questo il caso? Per quanto riguarda i dettagli tecnici su carbon tax e cap and trade, vi rimando ai numerosi articoli già pubblicati su CM.
Nel frattempo, voi paghereste 146$ all’anno per salvare il mondo (in Europa, e in Italia probabilmente ne stiamo già pagando anche di più)?
- http://www.grist.org/article/2010-06-16-climate-bill-cost-you-up-to-146-extra-a-year-what-does-that-mean/ [↩]
146 $ dollari all’anno? Al paese mio questa richiesta si chiama “pizzo”…
•consumo medio di carta igienica annuale di una famiglia
quindi per salvare il mono basta non uirsi più il c…comodino
Se ricordo bene ai tempi della conferenza di Copenaghen si parlava per il 2050 di un mercato delle emissioni che avrebbe mosso una quantità di denaro tale da rivaleggiare con il giro d’affari del mercato mondiale del petrolio (2000 miliardi di $ all’anno).
Comunque sì, io pagherei anche molto di più di 146 $ per salvare il mondo…. anzi, visto che il mondo che è passato allegramente da un’estinzione di massa ad un’altra e non ha alcun bisogno di essere salvato io pagherei anche il doppio, il triplo, ma per salvare l’uomo.
La soluzione a mio parere non è certo quella che ci raccontano, la soluzione non è quella di far svettare turbine eoliche su delle slum, la soluzione è casomai quella di far sparire le slum.
La soluzione purtroppo non è neanche quella di essere buoni e mandare vaccini contro la malaria e medicine contro la diarrea a chi ha bisogno(anche se questo aiuta… e parecchio).
La cosa che secondo me più si avvicina ad una soluzione è quella di coordinare aiuti economici, pressione politica e la (purtroppo) necessaria pressione militare sui quei paesi dove per vari motivi c’è ancora chi muore di fame e malattia. Parlo di un’enorme quantità di denaro destinata allo sviluppo e parlo di una politica ben diversa dalla politica debole e cerchiobottista dell’ONU. Una politica che indichi che la democrazia ed il proteggere le persone che muoiono a causa delle azioni di qualche dispotico dittatore corrisponde ad un BENE assoluto e che indichi che dittature e le prevaricazioni devono sparire.
Ogni paese avrebbe la sua velocità…. ad esempio, in Corea del Nord anche oggi c’è il rischio che decine di migliaia di persone muoiano per una carestia. Una politica forte e ben mirata che preveda la sparizione del ‘Caro Leader’ potrebbe ridare la vita a milioni di persone che in qualche decina d’anni potrebbero raggiungere uno stile di vita simile a quello dei coreani del Sud, enormi benefici per loro, grandi benefici per l’economia mondiale e quindi anche per noi.
Per alcuni paesi islamici la questione è molto più delicata e la velocità di transizione sarebbe più lenta… ma vale lo stesso discorso, siamo d’accordo sulla libertà di religione ma deve prevalere il principio fondamentale per cui l’uomo e la donna abbiano pari dignità.
L’uomo è uguale in tutto il mondo, vuole libertà e benessere, nonostante ciò che dicono i ‘decrescisti’ ed i profeti di sventura prima si diffonderanno educazione, sviluppo e benessere meglio sarà, anche per noi.
Beh, e a questi decani dispensatori di perle di saggezza chi glielo spiega?
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_giugno_20/estinzione-razza-umana-marchetti_d0d140f8-7c4e-11df-bd5b-00144f02aabe.shtml
gg
dal link segnalato:
[ il professor Nicholas Boyle dell’università di Cambridge, si è spinto anche oltre, ipotizzando il 2014 come la data del “giudizio universale” ]
allora è semplice:
prima aspettiamo il 2012 per farci quattro risate dellla fine Maya,
poi ce ne facciamo altre quattro della data del 2014
poi però c’è un problema
io non riuscirò a farmi quattro risate tra 100 anni…
vi dispiace se mi anticipo e incomincio a ridere da adesso ?