Neanche il tempo di rendersi conto che El Niño ha definitivamente esaurito la sua energia, e già la NOAA ha emesso giovedì scorso un La Niña watch, ovvero un avviso nel quale sale il livello di confidenza sulla prossima transizione dell’indice ENSO verso un periodo di raffreddamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale.
E così, come abbiamo discusso anche di recente, sembra proprio che in barba alla statistica -che negherebbe la possibilità di occorrenza di una fase di raffreddamento immediatamente successiva ad un riscaldamento con le caratteristiche di quello appena trascorso – avremo presto a che fare con la bambinella e con le sue teleconnessioni, cioè con i suoi effetti sulle dinamiche climatiche di breve periodo.
Ci vorrà comunque qualche mese, ovviamente. Dopo una prima fase di neutralità, per i mesi di luglio e agosto il raffreddamento dovrebbe essere più incisivo e dare il via alle modalità climatiche ad esso normalmente associabili. Di questi e di altri aspetti, ad esempio, hanno certamente tenuto conto alla NOAA per orientare la loro previsione sulla stagione degli uragani verso un segnale particolarmente intenso.
Staremo a vedere, anzi, visto che si tratta di temperature, staremo a sentire.
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