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Adunata sediziosa di aggiustaclima

Come diversamente definire una riunione di fantasiosi uomini di scienza che si scambiano proposte per altrettanto fantasiosi progetti per abbassare il termostato del pianeta? E’ paradossale, mentre i loro colleghi e loro stessi si interrogano sulla sempre più traballante teoria su cui si fonda il riscaldamento globale di origine antropogenica, non paghi di aver inondato il mondo con certezze scientifiche che di certo hanno soltanto la valanga di soldi che sono costate, ora si adoperano perché prenda corpo un altro mainstream, quello del controllo del clima alla rovescia.

Alcune proposte suonano come quelle di Archimede pitagorico, quello di Walt Dysney, altre invece suonano come campane a morto. Una tra tante, inondare l’alta atmosfera di solfati al fine di schermare i raggi solari ed ottenere così un raffreddamento delle temperature medie superficiali del pianeta. Nei calcoli dei loro ormai inseparabili modelli di simulazione, con i quali hanno cotto la ricetta dell’AGW, bloccare “solo” il 2% della radiazione incidente, farebbe scendere la temperatura media globale di 2°C. Nella realtà nessuno lo sa, neanche loro, che non si peritano di spiegarci anche come poi si dovrebbe procedere a liberare l’atmosfera dal suo mantello artificiale a festa finita o se per caso i gradi in meno fossero invece 22. Una flotta di aspirapolvere potrebbe funzionare?

Chissà, forse no. Allora meglio aumentare il potenziale riflettente delle nubi, spruzzandole di acqua di mare per aumentarne la lucentezza e, perché no, anche l’estensione. Che poi questo, semmai dovesse funzionare, possa significare che dove piove tanto pioverà tantissimo affogando la gente e distruggendo il territorio poco importa, il pianeta sarà più fresco e se invece di piovere dovesse nevicare se ne gioverebbe il turismo invernale. Impianti di risalita sui fianchi delle piramidi et voilà, i classici due piccioni con una fava.

No, neanche questo sembra fattibile. Allora non resta che ridurre l’effetto serra  con delle fantastiche macchine succhia CO2, che per la modica cifra di 100 $ la tonnellata, prepareranno dei bei pacchetti di questo venefico gas pronti per essere immagazzinati nelle viscere del pianeta. Un po’ dispendioso magari, ma vuoi mettere quanto se ne potranno giovare in quelle parti del mondo dove fa già 50° all’ombra e non hanno di che sfamarsi?

Io sinceramente trovo tutto molto divertente, se non fosse che con la stessa faccia tosta con cui si continua a dare per certo l’AGW e per sostenere questa tesi si continuano ad ottenere finanziamenti anche per misurare la circonferenza delle pecore purché si dimostri che è colpa nostra pure se la lana si restringe, ora si comincerà a chiedere sostegno per quest’altra follia della geoingegneria, qualcuno ci metterà in piedi delle belle carriere, qualche ONG ci spedirà comitive di delegati ai summit climatici nei soliti luoghi esotici e qualche politico abbocherà anche all’amo, così potranno proseguire le sperimentazioni.

Quando ero piccolo avevo Il Meccano, ora ci sarà sicuramente qualcosa di più moderno. Propongo una maxi colletta per acquistarne un bel numero e regalarlo a questi volenterosi geo-ingegneri, così la smetteranno di giocare col nostro giocattolo!

Leggete tutto qui.

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Published inAttualitàNews

8 Comments

  1. teo Georgiadis

    Geoingegnaria o Eugenetica?
    Siamo ancora qui a cercare di capire onestisostenitori dell’AGW e onesti scettici quanto incidono la correttezza delle misure, il ruolo delle forzanti naturali, il ruolo dell’uomo…un sacco di altre cose, e qualcuno pensa sia utile pastrocchiare su un sistema complicatissimo (e su questo penso siamo tutti d’accordo).
    Archimede pitagorico o Lex Lutor? Sweizer o Frankenstein? Tutti e due? Allora Frankestin “castello ululi’ e lupo ulula’”!
    Direbbe Crozza-Bersani: “Ma ragassi ma siamo passi?”.
    Consideriamo che ancora ‘crediamo’ di inseminare le nubi per far piovere come negli anni ’50 e Prof. Antropocene gli vengono in mente queste ‘pazziate’!
    Penso che, a occhio e croce, della microfisica delle nubi ci sia ancora almeno il 50% dei meccanismi che ci risultano poco noti se non del tutto ignoti. Cosa si vorrebbe fare con le nubi?
    Fermate questo mondo voglio scendere!

  2. Mi scuso innanzitutto con Costa e Guidi per lo scambio di nomi.
    Ovviamente io non condivido l’idea che l’AGW sia basato solo su modelli ed ipotesi inverificabili.

    Anche la geoingegneria è abbastanza verificabile. Per esempio sono state fatte prove su piccola scala della fertilizzazione oceanica con sali di ferro (l’idea sarebbe quella di aumentare la biocaptazione) e i risultati sembra proprio falsifichino l’idea.

    Il sequestro (non la riduzione, almeno se si intende quello) del CO2 in giacimenti di metano esausti può essere una buona idea. Ma è marginale, funziona solo si CO2 prodotta localmente, altrimenti i costi energetici del trasporto, liquefazione, pompaggio rendono il tutto controproducente.

    Concordo quando si dice che i biocarburanti sono un pessimo uso del territorio. Usare terreno adatto alle coltivazioni per produrre energia, invece di cibo, mi sembra demenziale, e l’unica ragione per cui si fa è che chi usa i biocombustibili e chi avrebbe bisogni di mangiare non sono le stesse persone. Questo mi sembra analogo al discorso della geoingegneria: di fronte ad un problema si risponde con soluzioni di cui si ignorano (o si vogliono ignorare) i potenziali effetti negativi, presentandole come panacee.

    Un altro esempio di cosa del genere è “l’economia dell’idrogeno”.

    • Fabio Spina

      Un altro che sta finanziando in maniera ingente questi progetti è BIll Gates, le sue attività filantropiche si rivolgono più ad ottenere un telecomando per il clima che per aiutare i poveri, ulteriori recenti informazioni ad esempio su http://www.ecoblog.it/post/8739/bill-gates-brevetta-un-sistema-per-fermare-gli-uragani o http://www.zeroemission.tv/Objects/Pagina.asp?ID=8895. Tali imprese mi ricordano sempre quanto scritto da Ignazio Silone in Fontamara: “Sarebbe proprio la fine di tutto se il capriccio degli uomini cominciasse ad influire perfino sugli elementi creati da Dio, cominciasse a deviare il corso del sole, il corso dei venti, il corso dell’acqua stabiliti da Dio”. Per chi vuole può leggere natura al posto del nome Dio.Saluti.

  3. Claudio Costa

    @ Comoretto

    stavolta mi confonde con Guidi

    Comunque il primo a parlare di emissione aggiuntiva di solfati in atmosefra è un certo Crutzen quello dell’antropocene.
    Ricordo che in inglese il termine geoingegneria comprende anche la riduzione della concentrazione di CO2 come mitigazione.
    ma Trenberth nelle email craccate dice che nessuno sa se ridurre il CO2 serve ad alcunchè

    • Claudio Costa

      Aggiungo anche che il sequestro di CO2 lo stanno già facendo in Italia, l’ENI a Cortemaggiore (PC) rende liquido il CO2 (emesso da una raffineria) comprimendolo e lo iniettano in un vecchio giacimento esausto di gas.
      Secondo l’ENI i rischi sono pari a zero
      Secondo me l’utilità è pure uguale a zero

  4. Normalmente faccio fatica anche solo a leggere le opinioni di Costa, con frasi tipo “la sempre più traballante teoria dell’AGW”. Mi sembra che la cosa sia reciproca, e fa parte del fatto che non ragioniamo tutti nello stesso modo. Per fortuna.

    Ma questa volta mi ci ritrovo in pieno. Le ipotesi di geoengineering suonano anche a me come un misto di Archimede Pitagorico (ottima immagine, grazie dell’idea) e lo scienziato pazzo dei fumetti dark. A me non divertono, preoccupano molto, credo anche a lui al di là dei commenti scherzosi. E se si tratta di fare una colletta per regalare una bella scatola di Lego o Meccano a questi scienziati, in modo che non si mettano a giocare con il nostro pianeta, sono il prima fila.

    Io però ne do una lettura differente. Non si tratta delle stesse persone che, esaurita la moda dell’AGW, han trovato un nuovo modo per riciclarsi. Mi sembra che siano invece quelli che vogliono poter continuare ad inquinare come se niente fosse. Capofila dei geoingegneri è Lomborg, che fino a pochi anni fa diceva che il riscaldamento globale magari esiste, ma comunque non è importante, ed ora ha proposto la storia delle nubi artificiali. Visto che non si riesce ad esorcizzare l’AGW, a dimostrare che è tutto una bufala, proviamone un’altra, e magari facciamoci pure un po’ di soldi sopra.

    I climatologi che conosco fanno i conti di quanto costa (in termini di CO2 emessa) il sequestro geologico, e vedono che alla fine non riesci a far granché, con pure il rischio di fughe e relativi disastri (imaginatevi il Polesine avvolto in una nube tossica di CO2). I metodi di “mitigazione” come i solfati hanno il problema opposto a quello a cui accenna Costa, se prendi quella strada non puoi smettere, o appena smetti di irrorare i cieli la temperatura schizza in su, in pochi anni, dei 2 gradi che hai risparmiato. E puoi dover smettere per mille motivi (es. scoprire qualche effetto collaterale imprevisto). Gli ambientalisti stan già drizzando le orecchie, e non vogliono le pale eoliche perché son brutte, figurarsi la geoingegneria.

    Quindi se si vuol far fronte comune contro queste follie, mi sa che climatemonitor e sostenitori dell’AGW siano dalla stessa parte. Per quel che mi riguarda, senza nessun problema.

    • Gianni,
      accolgo con piacere il tuo commento. E mi fa anche piacere constatare che pur pensandola diversamente giudichi una fortuna il fatto che si possa ragionare non tutti allo stesso modo. Questo atteggiamento non è comune tra quanti sostengono l’AGW, usi additare chi esprime opinioni diverse con epiteti di vario genere nel migliore dei casi o con accuse di malversazione nel peggiore. L’ultima l’ho presa proprio su queste pagine, per aver osato dire che i biocombustibili sono un settore della green economy tutt’altro che green ma, tant’è.
      Quanto al fronte comune direi sia inevitabile di fronte a tante assurdità. E faccio anche una precisazione, quello che mi sembra che questo nuovo mainstream (?) abbia in comune con l’AGW è il metodo, non le persone. Idee più o meno inverificabili, modelli che simulano tutto tranne la realtà e soluzioni preconfezionate al solo scopo di attirare l’attenzione di chi decide ed eroga fondi. Un metodo che del resto con le dovute proporzioni funziona da sempre e non solo nel campo ambientale o climatico.
      gg

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