Calma, la Nuova Zelanda non sta affondando. Si tratta di frutta, e leggo questo lancio d’agenzia:
17:10 – Problemi per le piante di kiwi a causa di clima e batteri28.05.2010Roma, 28 mag. (Adnkronos) – Una virosi sta colpendo le coltivazioni di actinidia falcidiando le piante ed i raccolti, ed e’ emergenza kiwi nel Lazio (in particolare nell’agro pontino) a causa di un microrganismo, il Psa (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae). L’andamento climatico degli ultimi due anni, caratterizzati da una lunga stagione fredda accompagnata da piogge, ha creato il terreno favorevole alla proliferazione di questo batterio, particolarmente aggressivo. La virosi si sta diffondendo molto rapidamente, creando allarme per una coltivazione di grande valore economico: oltre il 30% della produzione nazionale e’ nel Lazio. ’’Il batterio – evidenzia Confagricoltura – attacca violentemente le piante che prima di morire pare ’grondino sangue’, perche’ hanno essudazioni di colore rosso vivo’’. Confagricoltura avverte che e’ necessario agire prontamente per evitare che il danno si aggravi ulteriormente. Oltre ad attivare un’unita’ di crisi regionale di coordinamento degli interventi va adottato un piano straordinario di prevenzione, controllo e eradicazione della malattia. Vanno anche previste congrue misure di sostegno per gli agricoltori danneggiati. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli sta monitorando con attenzione la situazione e mette in evidenza il ruolo fondamentale della ricerca e della collaborazione con le universita’ per individuare validi rimedi per arginare l’infezione. Nella zone di Latina e dei Castelli ad essere piu’ colpita e’ la varieta’ ’’gialla’’. Il grado di infestazione ha una progressione spaventosa, con una perdita del 70% del raccolto – rileva Confagricoltura – oggi un kiwi ogni tre e’ made in Lazio – spiega Confagricoltura – tradotto in cifre, si parla di una produzione di oltre 160.000 tonnellate’’. (neretto aggiunto da me)
Una breve riflessione dopo aver eliso qualche aggettivo colorito utile alla “percezione” dell’emergenza. Vuoi vedere che alle coltivazioni e quindi alla catena alimentare fa più male il freddo del caldo? Sarebbe una scoperta sensazionale, perché sappiamo che negli anni a venire non succederà mai più. Che sollievo.
[…] “Negli ultimi 20 anni si è triplicato l’inaridimento”, quindi anche se gli ultimi due anni sono stati molto piovosi siamo senza speranza, non è servito a nulla. L’andamento climatico degli ultimi anni, caratterizzati da una lunga stagione fredda accompagnata da piogge, sembra aver avuto solo effetti negativi come riportato proprio qui; […]
Riprendo il concetto
“L’andamento climatico degli ultimi due anni, caratterizzati da una lunga stagione fredda accompagnata da piogge, ha creato il terreno favorevole alla proliferazione di questo batterio, particolarmente aggressivo.”
Lo confronto con i periodi in cui ci sono le maggiori epidemie di influenza:
sono quelli caldi
o quelli freddi ?
Ognuno può rispondere da sé.
E mi domando come si faccia a dire che il caldo faccia tanto male…
Se fosse vero che il caldo fa male, e il freddo fa tanto bene, basterebbe spostare gli Indiani dell’India in Siberia, e i Siberiani in India, no ?
Direte che però anche il Sahara è caldo e non ci si vive bene. Vero, perché manca l’acqua. Portate l’acqua nel deserto, e cresceranno le piante. Da qualche parte l’hanno fatto e funziona.
Secondo me.