E’ la dimensione del futuro, è la panacea di tutti i mali, è la green economy. Togliete l’aggettivo e resta quello che è veramente, un fracco di soldi con cui possono divertirsi a giocare tutti quelli che sono abituati a muovercisi a proprio agio. E’ giunto quindi il momento di imparare.
Dopo molte riflessioni, ho maturato la convinzione che le opportunità d’impiego della famigerata rivoluzione verde siano veramente stupefacenti, non me ne vogliano gli amici Claudio Gravina, Fabio Spina e tanti altri che su queste pagine hanno cercato di approfondire la tematica con un po’ di grano salis, che a me, effettivamente, fa difetto.
Il potere più forte di questo nuovo vento sostenibile capace di sostenerci tutti è quello di permettere il ricorso al riciclo, non già degli oggetti, quanto piuttosto degli uomini. Così facendo, si concede appunto una green [second] opportunity.
Siete un ex futuro presidente della nazione più potente del pianeta e vi chiamate incidentalmente Al Gore? Abbracciate la religione verde e la vita vi sorriderà. Siete un ex segretario della Convenzione Quadro dell’ONU per i Cambiamenti Climatici che ha lasciato l’incarico perché i suoi negoziati sono falliti ed incidentalmente vi chiamate Ivo De Boer? Offrite i vostri servigi al settore privato come stratega dell’eco-business, e la vita vi sorriderà. Siete un ex primo ministro inglese costretto a lasciare la politica attiva perché il paese si è stancato di voi ed incidentalmente vi chiamate Tony Blair? Fatevi assumere dal magnate della Sylicon Valley specializzato in tecnologie pulite e la vita vi sorriderà.
Su, basta alzarsi al mattino ed andare a lavorare, diventiamo tutti consiglieri di qualcuno sui cambiamenti climatici, la vita ci sorriderà.
[…] via http://www.climatemonitor.it/?p=10693 Posted by admin on maggio 29th, 2010 Tags: Estero, Inghilterra Share | […]