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Global sì, ma warming o cooling?

Quanto sto per dirvi ce lo ha segnalato Piero Vietti dal suo blog , con la solita irresistibile sagacia. Si tratta dell’intervento di Don Easterbrook, professore emerito di geologia all’università di Washington, alla 4^ Conferenza Internazionale sui Cambiamenti Climatici in corso a Chicago. Il tono della conferenza è ben diverso da quello cui siamo abituati, del resto non potrebbe essere diversamente, visto che l’evento è organizzato dall’Heartland Institute, associazione no-profit che il global warming antropogenico proprio non lo digerisce.

E così Easterbrook, rivisitando le informazioni provenienti dai carotaggi nel ghiaccio, asserisce di aver individuato delle ciclicità nel comportamento delle temperature, tali da far immaginare una tendenza al raffreddamento piuttosto che al riscaldamento che dovrebbe durare per le prossime due decadi circa, ed essere seguita da un nuovo riscaladamento per altre tre decadi. Non sono affatto concetti nuovi quelli che ha ripreso, e godono anche del parere concorde di molti altri studiosi che appartengono alla categoria degli “olistici”, ovvero quelli che sostengono che il sistema vada guardato nella sua interezza e con particolare attenzione al passato, piuttosto che osservato per il solo tramite delle simulazioni modellistiche.

Nonostante ciò si tratta certamente di opinioni contro corrente -che chi legge assiduamente CM sa che troviamo largamente condivisibili- per cui nell’articolo su Fox News che ha commentato l’intervento troviamo giustamente e puntualmente anche i pareri difformi in accordo con il mainstream. Quello che non capisco è però la scelta degli argomenti con cui si è deciso di confutare questa tesi. Il primo è ormai noto per essere stato un deplorevole tentativo dell’IPCC di dar corpo alla tesi dell’accelerazione del global warming quando questa, di fatto, non c’è. L’intervistato, (che non è un climatologo ma è un manager del Roda Group, il che peggiora le cose perché vuol dire che più che saperle le cose le ha assorbite dal mainstream) si è bevuto senza se e senza ma la tesi dell’IPCC, peccato che questa sia stata abbondantemente smentita. Segue poi il dato sullo scorso aprile, che secondo le misurazioni superficiali sarebbe stato il più caldo di sempre. Mannaggia, ma non avevamo detto che si dovevano guardare periodi lunghi?

Ma no, quando si tratta di warming vanno bene tre mesi o anche uno o anche un giorno. Il fatto che la copertura nevosa globale abbia segnato due record consecutivi negli ultimi due anni non c’entra nulla. Evidentemente dobbiamo farcene una ragione. Nevica ma le temperature medie superficiali globali dicono di no, per cui non è vero che fa freddo. E non è neache vero che il global cooling fa più danni del warming, né che i consumi energetici aumentano e tanto meno che i raccolti subiscono dei danni. Del resto lo dicono le temperature no?

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2 Comments

  1. Piero Iannelli

    NOAA, afferma: “Il riscaldamento della terra è innegabile”
    BUGIA, TRUFFA?

    I dieci anni dal 2000 al 2009 sono stati i più caldi dal 1880. È quanto afferma l’Agenzia Usa per lo studio degli Oceani e l’Atmosfera (Nooa) secondo la quale a questo punto il riscaldamento globale è “innegabile” e non più una teoria apocalittica.

    “NO”! Questo è stato “SCONFESSATO”!

    http://www.wikio.it/article/noaa-spesso-erroneamente-scritto-nooa-truffa-206187581#news206187581

    Cordialmente.

    PIERO IANNELLI

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