Segnalo questo articolo divertente ma allo stesso tempo inquietante.
E’ un commento ironico ad un certo tipo di ecologismo estremo, e in particolare alle proposte di Fulco Pratesi presidente onorario del WWF, di utilizzare i cadaveri delle persone per nutrire i rapaci delle oasi del WWF. Leggiamo tra l’altro:
A questo proposito Pratesi cita con compiacimento una notizia del gennaio 1988: un ecologo inglese che, per nutrire i suoi amati avvoltoi sudafricani, si è portato sotto i loro nidi e si è sparato un colpo alla testa. L’italiano consiglia anche agli altri ecologi, «in vista del passo estremo, di portarsi in un luogo ricco di carnivori e lì attendere la morte in un luogo di difficile accesso».
Ringrazio Piero Iannelli per la segnalazione
E LE SCATOLETTE DI CARNE UMANA PER SFAMARE CANI E GATTI?
Son passato per caso, vedendo con piacere un breve stralcio di un mio più lungo quanto articolato articolo e ringrazio Claudio Costa per avermi citato..
Si non scherzo.. il Pratesi serenamente sembra proporle sul serio..
Potete leggerlo da soli :
http://www.google.it/url?sa=t&source=web&ct=res&cd=2&ved=0CCMQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.loccidentale.it%2Fautore%2Fdario%2Bgiardi%2Ffulco%2Bpratesi%2Be%2Bil%2Bvademecum%2Bdel%2Bperfetto%2Becologista.003084&ei=RWj0S4nEENeJOIX_seMC&usg=AFQjCNGSy-j_tTBcjW7wPJFqvuFjeZ_A2A&sig2=TRPdWvMzBvCwXlNEusbA-Q
Ma un più dettagliato mio articolo lo troverete su WIKIO.
http://www.wikio.it/article/stefania-prestigiacomo-dichiara-wwf-associazione-gatti-189299943
Un articolo, che mi auguro, possa meglio delucidarvi sulle “verdi-sinistrate-prospettive”.
Vi lascio con l’immagine poetica e “testuale” di Fulco Pratesi ? :
“L’AVVOLTOIO BARBUTO, CHE LANCIA LE OSSA SULLE ROCCE PER DIVORARNE IL MIDOLLO”
“In quei carnai i nostri resti mortali potrebbero servire da cibo agli ultimi grifoni”
ORSU’!..
Affrettatevi! I grifoni sono affamati!
PIERO IANNELLI
— Segretario XI Municipio. “ La Destra ”—
–“Resp. Per le aree tutelate e vincolate”–
— pieroiannelli@gmail.com -– N”.Cell. : 339’8513962
Ennesima “provocazione” degli illuminati? A ben vedere, secondo me, Pratesi invitava gli ecologi, e non tutti, al gesto estremo di coerenza per chiudere il ciclo alimentare che regola i rapporti degli esseri viventi sul pianeta. Mi è sembrata più una sfida per l’ortodossia ecologista, ecco. E, da quel che mi risulta, non ha avuto seguito. Anche gli ecologisti hanno un ego, evidentemente. Saluti.
Leggendo il pezzo così, concordo: anzi stavolta accuserei Pratesi di sana ironia verso la propria categoria!
Sperando che tale autoironia non sia involontaria…
Sbaglio o Fulco Pratesi è quello che consigliava di…ehm, non sono abituato ad usare certi termini, diciamo… che quando uno beve molta acqua, questa, dopo essere stata utilizzata dall’organismo deve essere, ehm, “riciclata”, e cioè espulsa dal nostro organismo… e il nostro presidente onorario del WWF consigliava di farlo, se ben ricordo, su un covone di paglia. Capisco che in città può essere scomodo portarsi dietro il covone per necessità urgenti ed impellenti…niente panico, niente paura, il buon Pratesi ci dà l’alternativa di farla sotto la doccia. Scomodo, sarà pure scomodo, e se uno ha impulsi ripetuti, come capita a certe persone anziane, anche questo può risultare un po’ difficoltoso, ma vuoi mettere come sei pulito pulito e profumato a fine giornata, dopo tante docce ? 🙂
Però, non ricordo se fu proprio lui, o qualche altro geniale creativo del WWF o di qualche altra organizzazione ambientalista (la mia memoria è di ferro, ma il ferro si arruginisce, ahimé) a suggerire di non cambiarsi gli indumenti intimi ogni giorno, ma tenerli almeno una settimana, per risparmiare acqua.
In questo devo dire che l’ambientalismo dovrebbe fare un monumento al re Sole, che in vita sua, se non sbaglio, si fece il bagno tre volte, onorando magnificamente questi dettami risparmiosi ambientalisti 🙂
L’igiene… la puzza ? Ma signori miei, l’ecologia avanti tutto, anzi, “avanti tutta”, tappandosi il naso, però. 🙂
Beh c’è stato un sindaco inglese, che consigliava di mingere durante la doccia per risparmiare l’acqua potabile dello sciacquone.