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Magari fosse una partita di calcio

E invece non lo è, è una cosa seria, talmente seria che prenderla con l’ottuso atteggiamento di sfuggire qualsiasi genere di confronto ha già fatto molti più danni di quanti se ne vorrebbero evitare. Di cosa parlo? Di questo interessante articolo uscito sull’Osservatore Romano a firma del prof. Franco Prodi.

Non è una partita di calcio la disputa sull’AGW, le opposte fazioni stiano pure sui campi da gioco, nella scienza se ne fa volentieri a meno. Mi ha colpito nella sua assoluta verità questa frase in particolare:L’Ipcc (Intergovernmental Panel of Climate Change) non rappresenta il luogo di crescita della scienza mondiale sul clima”. Scambiarsi informazioni e facilitarne il flusso non è “fare” le informazioni, non è fare ricerca scientifica, eppure l’IPCC è diventata la fonte scientifica per eccellenza, incredibilmente, senza fare scienza.

In quest’Ansa trovate un riassunto dell’articolo:

(ANSA) – ROMA, 7 MAG – Per il clima ”obiettivi e strategie completamente diversi, mettendo in primo piano l’assoluta necessita’ del rispetto dell’ambiente planetario o, per usare il linguaggio di Benedetto XVI, la salvaguardia del creato”, sostiene sull’ ‘Osservatore Romano’ il fisico e studioso del clima Franco Prodi. ”Il quadro realistico del livello attuale della conoscenza del sistema climatico – avverte Prodi – non deve portare a divisioni fra catastrofisti e negazionisti come se si trattasse di una partita di calcio” perche’ ”il clima e’ un sistema non lineare: puo’ quindi verificarsi una transizione forte in un breve periodo, e nel passato ci sono stati cambiamenti totali vissuti dalla Terra in periodi brevissimi. Ma si deve essere anche realisti e ammettere che l’aumento accertato della concentrazione di anidride carbonica non autorizza a dire che il sistema va in una direzione certa”. Su quale sia ”la parte della variazione climatica ascrivibile all’uomo” Prodi e’ cauto. Ci sono ”cause naturali astrofisiche (il comportamento del sole), astronomiche, ma anche individuabili nella stessa variazione della composizione dell’atmosfera (l’eruzione del vulcano islandese e’ qui a ricordarlo). E’ quindi un compito davvero difficile separare l’ effetto antropico – che c’e’ sicuramente – da un ciclo naturale che la paleoclimatologia mostra essere sempre esistito”. ”Bisogna quindi affermare che la scienza deve accelerare il proprio percorso ed essere messa in condizioni di fornire al piu’ presto alla politica previsioni affidabili”, afferma Franco Prodi sottolineando che ”il Pianeta non puo’ sostenere un corso come quello attuale, con una crescita costante nel consumo di energia”. ”Un ambientalismo serio e planetario – conclude lo studioso – deve portare a summit preparati e basati sul rispetto del pianeta, incontri nei quali si cerchi l’ unanimita’ sulla salvaguardia ambientale… Solo cosi’ si potra’ apportare al mercato quella correzione necessaria al futuro del genere umano”. (ANSA). DIR

07/05/2010 18:27

Qui invece, direttamente sulla testata del Vaticano il testo dell’articolo per intero.

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Un commento

  1. Mauro

    Franco Prodi è persona seria, obiettiva e ragionevole; si era distinto nel passato anche nel dare dell’ imbecille(ovviamente con molto garbo e fra un sacco di righe) a Pecoraro Scanio (il quale per me […]) che sosteneva che l’ italia si stava riscaldando quattro volte più velocemente del resto d’ europa (sic!!). Quello che dice in quest’ articolo è del tutto condivisibile, a mio avviso. Ma come fa ad essere fratello di Romano?

    Il commento è stato moderato.
    Mauro e sono due. Possiamo evitare di insultare il prossimo per favore?
    gg

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