Facile, vi beccate come minimo una broncopolmonite. Sarà quello ad ammazzarvi? No, sarà il caldo. Non lo sapevate? Nuovi e più approfonditi studi sul riscaldamento globale indotto dalla CO2 porteranno per fine secolo ad un aumento di anche 12°C della temperatura di bulbo bagnato. Oddio, che roba è? Sarà contagiosa? Tutto a posto, si tratta solo del parametro usato solitamente per definire la percentuale di umidità nell’aria, quella che fa la differenza tra una bella giornata di sole ed un caldo afoso che, come dice Pino Daniele fa venire voglia di cambiare (il brano è “Voglio di più”, non a caso).
Allora, lo studio viene dall’Australia e uscirà sul PNAS a maggio. In questo comunicato stampa trovate tutti i presagi di sventura accessori e lo scempio che lo stesso autore fa delle pur azzardate previsioni dell’IPCC, superandole di un buon 250%. La motivazione? Beh, si valuta solo il peggiore degli scenari previsti dal solito modello super smart e si desume che temperature così la Terra non le abbia mai viste da quando si è popolata di ominidi, i quali, perciò, ci lasceranno le penne a frotte. Quando? Per fine di questo secolo o per quelli a venire, naturalmente.
Io l’ho trovato su WUWT, e ci ho messo un po’ a smettere di ridere. Che spettacolo, questi “colpi di coda” dell’AGW sono sempre più divertenti.
La temperatura di bulbo bagnato (Tbb) già è difficile misurarla su una’area, figuriamoci prevederla tra decenni. Grossolanamente la Tbb è la temperatura che sentiamo sulla pelle quando ci bagnamo, se l’umidità relativa è alta (non c’è evaporazione) e quindi la temperatura sarà molto simile a quella dell’aria, se l’umidità è bassa servirà molto calore latente per evaporare e la pelle scenderà di temperatura rispetto la temperatura dell’aria. Per questo stare vicino ad una fontana in un Arabia con aria calda e secca è differente di farlo a Roma nelle notti di Agosto. Sui deserti la temperatura di bulbo bagnato è relativamente molto bassa ripsetto la temperatura dell’aria, perché l’aria è secca e l’acqua evapora velocemente….invece sulla mappa nell’articolo allegato sui deserti mi sembrano riportate le temperature di bulbo bagnato previste più alte. Se fosse vero vul dire che nei deserti tornano le foreste pluviali. BOh! Sarà che ho letto veleocemente.
Buona domenica
…meglio ridere di certe cose;se,dovessimo prenderle sul serio(alcuni
specie gli anziani)si creperebbe,ma non di caldo,bensi’di infarto!