Ieri l’altro è andato in scena un tragico surrogato della festa della Mamma, la festa della “Madre Terra“. Non so se qualcuno abbia per l’occasione procurato anche un vitello d’oro o altri oggetti da venerare, certo è che una volta di più si è palesato il volto del culto religioso dei nostri giorni, con l’aggiunta di sinistri proponimenti autoritari dei partecipanti alla funzione.
Sul non-so-veramente-cosa-sia Settegreen del Corriere della Sera, si è deciso di dar la parola a Jørgen Randers, che pare sia uno dei padri del dibattito sulla sostenibilità e al suo recente saggio “2052: Scenari globali per i prossimi quarant’anni“. Randers, insieme ad altri trenta esperti di previsioni sistemiche (sic!), ha emesso il suo verdetto stile Zaratustra: “[…] il mondo si muoverà inesorabilmente verso una crisi climatica abnorme“. A meno che, sottolinea, non si prendano decisioni che però l’attuale sistema di democrazia partecipata non è in grado di prendere e dovrebbero quindi essere imposte da un sistema tecnocratico formato da una élite di illuminati che sappia guardare al futuro.
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