Vi piace andare a teatro? Personalmente, no. Tuttavia questa volta, qualche risata me la vorrei fare. Sia chiaro, non una risata liberatoria, tutt’altro… riderei probabilmente per non piangere. Lo spunto me lo fornirebbe una nuova rappresentazione teatrale intitolata “Ten Billion”. In realtà si tratta di un monologo che descrive uno scenario altamente plausibile: dieci miliardi di persone su questo
pianeta. Uno degli autori, Stephen Emmott spiega a Deutsche Welle che il brano rappresenta lo stato della nostra Terra in un momento non precisato verso la fine di questo secolo.
Insomma, siamo nel 2100 e siamo 10 miliardi di persone. Ma no, accidenti, no, l’autore ci fa sapere che non è un testo contro la sovrappopolazione. In fondo, Emmott suggerisce che 10 miliardi di
esseri umani potrebbero tranquillamente stare fianco a fianco, tutti quanti, in Cornovaglia. Conoscendo i luoghi, mi prenoto un posto vista mare. Soffro di claustrofobia e non vorrei trovarmi, che so, come 5 miliardesimo essere umano, fianco a fianco con i miei colleghi di viaggio, infossato chissà dove.