Nel post di oggi, tra le altre cose, avrei una richiesta da fare alla comunità dei nostri lettori, siano essi occasionali o abituali. Non si tratta di una esigenza strettamente funzionale all’argomento, però in qualche modo mi aiuta ad introdurlo. Qualcuno è in grado di spiegarsi come funziona il flusso, se esiste in modo strutturato, delle informazioni scientifiche verso le autorità amministrative nel nostro Paese? Ovvero, come si informano ad esempio i Presidenti delle Regioni, cui è devoluta una parte consistente dell’autorità legislativa in materia ambientale, e il Governo e le Camere, cui spetta quel che resta? Ci sono agenzie che producono dati chiamate ad intervenire in modo regolare o su necessità, ci sono particolari appuntamenti istituzionali in cui si affrontano questi temi, ci sono delle figure professionali utilizzate come consulenti etc etc?
La mia curiosità, che penso di condividere con parecchi di quelli che leggeranno, nasce dal fatto che, nel ricercare le informazioni per le nostre pagine, mi imbatto nella maggior parte dei casi in materiale che viene da fonti straniere, soprattutto statunitensi. Da quelle fonti, molto spesso, capita di leggere in occasione della discussione di atti legislativi importanti ora di questa ora di quella audizione alle camere di scienziati e ricercatori dei settori oggetto di quegli atti legislativi. C’è di più, quelle audizioni, probabilmente nel rispetto di un sistema politico tipicamente e saldamente bipolare, avvengono sempre in forma di dibattito tra esperti appartenenti a diverse correnti di pensiero. Le questioni climatiche, strettamente connesse con quelle ambientali, naturalmente non fanno eccezione. Anzi, semmai dato il livello di contaminazione politica del dibattito sul clima che si è raggiunto, sono quelle che ricorrono più di frequente.