Alcuni giorni fa ho pubblicato un post di commento ad un articolo di Ugo Bardi uscito su Il Fatto Quotidiano. In quel pezzo, si faceva tra le altre cose riferimento ad un altro post pubblicato da Stefano Caserini su climalteranti.it. Come sanno bene i nostri lettori, non è mio costume commentare quanto si dice di noi in altri ambiti di discussione, perché ognuno è padrone di dire ciò che vuole e, soprattutto per alcuni specifici siti, anche per tranquillità interiore.
Accade però che nel post pubblicato su climalteranti, si faccia riferimento a Luigi Mariani, che, come sapete, scrive molto spesso sulle nostre pagine. Non è mia intenzione tornare sull’argomento del post, chi volesse può approfondire personalmente, tuttavia, vorrei portare all’attenzione dei lettori la chiosa del post:
[…] La cosa più divertente è comunque il finale dell’articolo di Vietti, in cui si vede a quale livello di patetico complottismo sia ormai confinato il discorso negazionista sul clima: “Nel 1998 la rivista scientifica Nature pubblicò uno studio che attribuiva il riscaldamento artico all’attività umana. Ilprofessor Mariani con alcuni colleghi, applicando un modello diverso, ottenne risultati molto diversi. Spedì a Nature il suo studio, che passò larevisione di “arbitri” terzi. Ildirettore di Nature non pubblicò lo studio: “Il pubblico non potrebbe capire – spiegò a Mariani – E comunque la nostra linea è un’altra”.Per quanto conosciamo delle riviste scientifiche, questo racconto sembra davvero poco credibile: prima di crederci vorremmo vedere lo studio “alternativo”, la peer review che ne raccomandava la pubblicazione e la lettera del direttore di Nature.
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