In realtà quella che viene meno prima è la voglia di leggere. Così La Stampa il 28 febbraio scorso:
Riscaldamento globale diminuirà produzione cereali
Vediamo un po’, pare siano le anticipazioni della seconda tranche del 5° rapporto dell’IPCC. Dopo le basi scientifiche presentate lo scorso autunno è ora la volta degli impatti. Tra questi, in un mondo più caldo (che però non si scalda più ma questa è un’informazione accessoria), spicca la prevista drastica riduzione della produzione cerealicola, cioè dei prodotti alla base della catena alimentare. Il 2% ogni dieci anni, con annessa perdita di 1.450 mld di dollari.
Così, sempre La Stampa, il 3 ottobre scorso:
Cereali, sarà un 2013 da record – Produzione al massimo storico
Eh sì, in quello che alla fine abbiamo scoperto essere stato il 4° anno più caldo la produzione cerealicola era in ottobre avviata verso il massimo storico. Se poi ci sia arrivata non lo so, ma di sicuro non è stato un anno di carestia.
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