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Tag: Policy

L’IPCC, il nuovo report e la previsione decadale.

Qualche tempo fa, in giugno, é stato pubblicato un documento con cui l’IPCC, al termine di un lungo e complicatissimo processo burocratico, ha fatto sue le indicazioni giunte dall’Inter Academy Council nel 2010.

Sottoscrivendo quanto indicato a suo tempo dallo IAC, in sostanza il bureau del panel delle Nazioni Unite, ha ammesso che nel processo di formazione dei suoi report c’è stato rischio di bias, che si deve fare maggiore attenzione all’uso di letteratura grigia (si parla di scienza, per cui tutto ciò che non é soggetto a revisione paritaria deve essere preso con le molle, specie se arriva da parti in causa come le associazioni ambientaliste), che la scelta degli autori del report deve tener conto di eventuali conflitti di interessi, che i vertici del panel devono restare in carica per un solo report e, infine, che il Summary for Policy Makers, il riassunto di ogni report pubblicato a beneficio dei decisori, rischia di essere un documento molto più politico che scientifico.

Pare dunque che tutto questo prima potesse accadere, almeno potenzialmente. Sorge il dubbio di come si sia potuto fin qui ritenere che quanto pubblicato dal panel in materia di clima – quattro report più un certo numero di documenti dedicati a specifici argomenti – possa essere stato considerato la Bibbia del clima o come possano essere state poggiate sulle indicazioni contenute nei report le policy ambientali, economiche ed energetiche di mezzo mondo.

Ma così é stato. Punto. Ora arriverà il nuovo report, sul quale si sta già lavorando da tempo. Non si sa se le buone intenzioni che lastricano il percorso di qui alla pubblicazione ci condurranno all’inferno o in paradiso. Considerando i tempi stretti e il fatto che una cosa é dire di voler fare una cosa, altro é farla, specie se chi la dovrebbe fare sono gli stessi che non l’hanno mai voluta fare, un’idea di come andrà a finire ce l’avrei, ma lascio volentieri il beneficio del dubbio.

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Protocolli senza qualità

Chi è stato a dieta conosce per esperienza come si controlla l’efficacia della prescrizione medica. La persona che accusa un “disturbo” va dal “medico”, questi esaminata la situazione individua ad esempio una combinazione di condimenti utilizzata come il responsabile del malessere e quindi prescrive una dieta che porti ad una riduzione/eliminazione del “disturbo”, cioè del motivo per cui si è ricorsi alla cura. Per verificare se la prescrizione è giusta si deve monitorare nel tempo la scomparsa di quanto accusato dal paziente; se questo non avviene occorre inevitabilmente rivedere la dieta.

Una dinamica simile accade in qualsiasi azienda che applichi i concetti della qualità; le fasi dell’azione di direzione sono: pianificare, fare, verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti ed eventualmente correggere o migliorare il prima possibile la nostra azione. E’ fondamentale individuare gli indicatori del processo per comprendere i fenomeni che accadono.

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Le previsioni con le gambe corte ed il naso lungo – Aggiornamento

Il 29 ottobre 2010 su CM è stato pubblicato “Le previsioni con le gambe corte ed il naso lungo” sull’errore di programmazione dei laureati in…

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