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Tag: Outlook

Inverno mite…oppure no?

La notizia è ormai di dominio pubblico, nel corso di questa settimana, per la verità già a cominciare da domani, avremo le prime nevicate significative anche in pianura sul settentrione. Non starò qui a descrivere l’evoluzione nel dettaglio perché ci sono già decine di pagine web che lo stanno facendo da giorni e questo basta e avanza, anche se, come spesso accade, la corsa all’annuncio ha già fatto qualche vittima, nel senso che man mano che ci si avvicina all’evento, si scopre anche che non sarà poi così eccezionale. Anzi, con buona approssimazione non lo sarà affatto.

 

La dinamica è quella più classica per il nostro Paese dal clima solitamente mite e benevolo. Dopo una serie di affondi di aria polare marittima pilotata da intense correnti nord-atlantiche si è formato un cuscino di aria fredda in Pianura Padana. Non appena il flusso cesserà di essere nord-occidentale, quindi non appena cesserà l’effetto di sottovento che protegge le regioni settentrionali in questi casi e l’aria tornerà a provenire più da ovest sud-ovest, le precipitazioni al nord dovranno fare i conti con quello strato di aria fredda persistente e ulteriormente alimentato dai venti da est che entrano dal bacino del Po. E quindi sarà neve.

 

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Utilities meteorologiche

La pubblicazione del nostro Outllok, del suo seguito e della previsione basata sull’indice OPI continuano a generare interessanti spunti di discussione. Molti di questi afferiscono a specifiche richieste di previsioni più o meno dettagliate, alle quali rispondiamo sempre nelo stesso modo: non si può fare, almeno non attualmente. Altri, e sono quelli più interessanti, si pongono il problema dell’uso che si potrebbe fare di questi tentativi. Per esempio Luigi Mariani in suo commento si è posto una domanda interessante. Carlo Colarieti ha successivamente  risposto, ampliando il concetto e fornendo ulteriori spunti di riflessione. Vi riporto di seguito entrambi i passaggi aspettando le vostre impressioni.

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Commento di Luigi Mariani

Inviato il 09/11/2013 alle 08:40

Alla luce del considerazioni fin qui svolte, emerge che l’outlook non è prodotto da lasciare in mano ad utenti finali (es: il giornalista che vuol raccontare come sarà il tempo per Natale o il turista che vuol programmarsi la settimana bianca a febbraio o ancora il gestore di scorte energetiche che deve fare contratti per l’inverno successivo). La domanda che possiamo allora farci è se in base alle uscite dell’outlook sia  possibile confezionare dei prodotti per utente finale in forma di bollettini (ovviamente su base probabilistica). Io credo francamente di si ma su questo mi farebbe piacere sentire il suo giudizio.

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E la risposta di Carlo Colarieti

 

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Outlook inverno 2012-2013 – Aggiornamento del 4 gennaio 2013

di Carlo Colarieti Tosti

Nell’ultimo outlook del 28 dicembre scorso ci eravamo lasciati con lo sviluppo di un probabile MMW a seguito di un intenso riscaldamento stratosferico avviato negli ultimi giorni di dicembre alla quota isobarica di 10hPa sul comparto siberiano. E’ nostra intenzione fare un aggiornamento al fine di cercare di prevedere le conseguenze degli imminenti avvenimenti stratosferici a livello troposferico.

Innanzi tutto vorrei sgombrare il campo sulla classificazione displacement o split del MMW che allo stato dei fatti credo investirà solo un interesse puramente accademico. La precisazione è necessaria visto che nello spazio di poche ore si avranno entrambi gli eventi con lo split che indubbiamente avrà un ruolo primario per le successive dinamiche, non fosse altro per il lunghissimo tempo che lo vedrà vivo nel cuore dell’artico stratosferico. Ovviamente tutti gli indici esaminati nel precedente outlook non hanno compiuto variazioni significative e quindi in questa sede ne tralasceremo l’analisi tenendo valido quanto già esposto precedentemente.

Per le sorti e dinamiche dello split, comunque ormai dato per certo, dipenderà molto il ruolo offerto dalla seconda onda. A tal fine la figura 1 ci indica l’evoluzione dell’onda convettiva equatoriale che ci fornisce delle indicazioni indirette sulla riattivazione della wave2.

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L’Outlook di CM: Si riparte!

Le attuali dinamiche della circolazione oceano-atmosferica e i possibili risvolti per la prossima stagione invernale

Come in ogni libro che si rispetti l’introduzione rappresenta l’espressione della sostanza del pensiero che poi troverà le argomentazione nei successivi capitoli, così con questo articolo cominciamo l’esercizio di prognosi dell’andamento della prossima stagione invernale anticipando, o meglio introducendo, gli ormai noti outlook di Climate Monitor.

Settembre e ottobre sono i mesi strategici per cercare di prevedere l’assetto atmosferico nel vivo della stagione autunnale e invernale. Infatti è proprio in questo periodo che il vortice polare stratosferico inizia i suoi primi vagiti e, proprio per la sua “fragilità”, subisce i forcing indotti dagli assetti oceanico e atmosferico suggerendoci dove andrà gradualmente ad approfondirsi. Le anomalie di altezza del geopotenziale che vanno evidenziandosi tenderanno ad accentuarsi nel corso dei prossimi mesi condizionando la circolazione generale e le zone del pianeta sottostanti, almeno fino a quando non cambieranno intensità e segno i vari forcing.

Iniziamo la nostra introduzione con l’analisi dei vari indici di interesse.

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Alla faccia di Caligola

E così, mentre da questa parte dell’Atlantico si inventano nomi diversi sempre per la stessa cosa, cioè l’estate, la NOAA, che i nomi li assegna soltanto ai Cicloni Tropicali per ovvie ragioni di coerenza nella comunicazione, ha appena aggiornato il suo outllok per la stagione degli uragani (qui il nostro post sul primo outlook del 25 maggio).

La stagione é quasi a metà strada, visto che il periodo canonico va dal 1° giugno al 30 novembre. Fatto sta che sin qui ci sono state 6 tempeste che hanno raggiunto i valori necessari all’assegnazione del nome, due delle quali sono diventate Uragani veri e propri, mentre le altre non sono andate oltre lo status di Tempesta Tropicale.

La tipologia dell’annuncio è comunque alquanto curiosa, sia con riferimento al comunicato stampa della NOAA, sia per come è stato ripreso da Science Daily.

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Outlook – Bollettino del 27 febbraio 2012

Analisi stratosferica e degli indici teleconnettivi

27/02/2012

La situazione stratosferica nei piani più elevati, compresi tra 1 e 5 hPa, è caratterizzata da una intensa circolazione zonale accompagnata da un moderato raffreddamento. I piani compresi tra 10 e 30 hPa risentono ancora del warming stratosferico di gennaio e la circolazione è piuttosto lenta.

Per quanto concerne la circolazione zonale troposferica si introduce in via sperimentale un indice di zonalità che rappresenta l’anomalia della circolazione zonale sia a livello emisferico che in area atlantica alla quota isobarica di riferimento di 250hPa. La fascia latitudinale in esame corrisponde ai 55°N e 65°N con longitudine per l’area atlantica compresa tra 40°W e 0°W. La fonte dei dati è deterministica, quindi derivante, nel nostro caso, dall’output del modello globale GFS. Al fine di attenuare eventuali picchi anomali dei dati, che emergono statisticamente in maniera più rilevante dopo il 5° giorno di prognosi, si procede alla armonizzazione della serie attraverso la media delle ultime due corse delle ore 00z. Tale indice suggerisce la propensione ad una circolazione di tipo zonale in caso di valori positivi e meridiana in caso di valori negativi, con l’insorgere delle onde stazionarie o semi-stazionarie.

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Outlook – Bollettino del 26 gennaio 2012

Analisi stratosferica e degli indici teleconnettivi

26/01/2012

Con il presente bollettino si vuole confermare l’impianto dell’Outlook dell’8 gennaio scorso, quindi quanto segue ne è un aggiornamento.

La situazione stratosferica nei piani compresi tra 1 e 5 hPa è stata contraddistinta da una intensa circolazione antizonale derivante dagli episodi di warming già descritti nel precedente outlook.

Gli Heat flux previsti in diminuzione nei prossimi giorni determineranno un parziale ricompattamento del Vortice Polare Stratosferico a quelle quote con una ritrovata zonalità. Dalla fine del mese è attesa una nuova ripresa degli stessi flussi e grazie allo spostamento dell’onda convettiva equatoriale, espressa dalla MJO in spostamento dalla fase 5 verso la fase 6, verrà alimentata la formazione di un anticiclone stratosferico in sede nord atlantica (wave2).

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