Il KNMI è l’Istituto Meteorologico Olandese, un faro per tutti quelli che si occupano a vario titolo di meteorologia e climatologia. Sulle loro pagine web, infatti, è possibile scaricare i dataset di praticamente tutte le variabili atmosferiche. Un esempio di trasparenza e attenzione quasi ossessiva alla libera circolazione delle informazioni. Una policy e uno sforzo che conferiscono autorevolezza all’istituto.
Qualche giorno fa, attraverso le pagine della Global Warming Policy Foundation, una fondazione che non ha mai fatto mistero di compiere azioni di lobbying sullo scetticismo climatico, è spuntato fuori un documento proveniente proprio dal KNMI. In appena tre pagine, gli esperti olandesi chiedono con forza all’IPCC di adeguarsi ai tempi, di mutare alcuni dei fondamentali principi istitutivi, di focalizzare meglio l’attenzione sulle problematiche regionali piuttosto che su quelle globali, di porre in essere procedure di definizione dei report più trasparenti, di rendere gli stessi report meno prolissi e più comprensibili. Insomma, una bella revisione che sebbene avviata, forse, come già suggerito dall’Inter Academy Council e riportato anche dal KNMI, avrebbe dovuto aver luogo in modo più completo ben prima di giungere alle fasi finali della pubblicazione del 5° report del panel di prossima pubblicazione.