Qualche tempo fa, più precisamente appena prima di Natale, ha iniziato a circolare per la rete la classica notizia del dipartimento “è peggio del previsto”: l’Antartide, anzi, la porzione occidentale del continente per l’esattezza, si starebbe scaldando – e quindi prima o poi anche sciogliendo – con una velocità doppia di quanto si pensasse.
Sui nostri media questa ennesima catastrofica novità non ha fatto molta presa, del resto siamo in inverno e parlare di caldo, anche se glaciale, non è proprio il massimo che ci si potrebbe attendere tra caffè e cornetto al primo mattino. La ritroviamo infatti solo qui e su poche altre fonti d’informazione. All’estero è andata molto meglio. Il primo a lanciare un grido di dolore è stato il New York Times, poi sono arrivati di gran carriera la BBC, l’NBC e altri media generalisti, tutti, più o meno con lo stesso tono: temperature che salgono, ghiacci che si sciolgono, mari che si alzano, catastrofe che arriva.
L’origine della notizia è un articolo uscito su Nature Geoscience, cioè non proprio Topolino. Ecco qua:
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