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Tag: Minimo solare

Poco sole molto freddo

Qualche giorno fa abbiamo fatto quattro chiacchiere con Tore Cocco sul tema delle previsioni di lungo periodo, un tema che presenta molte più ombre che luci. Nel lunghissimo periodo poi, il buio si fa addirittura pesto. Confidiamo comunque che anche queste tecniche progrediscano in futuro, del resto un paio di decadi fa, o anche meno, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sull’attendibilità mostrata oggi dalle previsioni meteorologiche nel breve e brevissimo periodo.

 

Meteo sì, clima no, quindi, almeno attualmente. Nel settore delle previsioni tuttavia, c’è un campo di applicazione che in quanto ad attendibilità se la passa ancora peggio del clima. No, non è quello finanziario, che pure meriterebbe attenzione, è quello solare. Anche in questo settore sono in molti a cimentarsi con prognosi di vario genere, e conseguono tutti più o meno gli stessi risultati piuttosto deludenti. Basti pensare che solo all’inizio dell’attuale ciclo solare, il 24° da quando li contiamo, le voci erano più o meno concordi circa la possibilità che si ripetesse un ciclo molto intenso, alla stregua di quelli che lo hanno immediatamente preceduto, che hanno fatto tra le altre cose segnare un periodo definito “Solar Grand Maximum”. E invece, come ormai è noto, questo ciclo solare non solo si è rivelato sin qui molto debole, ma anche molto lento, tutte cose che farebbero pensare anche ad una scarsa attività solare piuttosto prolungata.

 

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I conti tornano, basta farli in casa

Alcuni giorni fa abbiamo parlato di uno studio di recente pubblicazione in cui sono state riviste le misurazioni dellla radiazione totale uscente dal top dell’atmosfera (TOA) e i dati provenienti dalla rete osservativa oceanica ARGO, stabilendo che l’incertezza delle misure di fatto autorizza a credere che il mare abbia stabilmente continuato ad immagazzinare quella quantità di calore che necessariamente deve essere nel sistema in base all’alterazione del bilancio radiativo causata dal forcing antropico.

Climate change e oceani, niente ‘calore scomparso’ o niente calore?CM 30 gennaio 2012

L’assorbimento consisterebbe in 0,50 ± 0,43Wm2. Nonostante l’incertezza sia pari quasi alla misura, aspetto questo che dovrebbe di per se invalidare le conclusioni, questa quantità di calore riporterebbe la situazione in pareggio, giustificando l’assenza di riscaldamento misurato negli ultimi 10/15 anni nonostante la forzante antropica non abbia perso un colpo.

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Niente minimo solare, siamo inglesi!

Alcuni giorni fa, abbiamo pubblicato un post dal titolo un po’ drammatico:

Se il Sole muore – CM 25 gennaio 2012

Già dalle prime righe, tuttavia, ci siamo anche affrettati a specificare che non c’ea alcun bisogno di essere tragici, piuttosto che di una dipartita, per la nostra stella si potrebbe trattare di poco più di un raffreddore.

Lo spunto alquanto criptico in realtà, serviva per introdurre il commento ad un paper di recente pubblicazione in cui si presagisce una decisa diminuzione dell’attività solare per il prossimo ciclo, il 25°. In calce al commento, che se volete potete rileggere, una breve considerazione: se davvero dovesse andare così, si potrà definitivamente dire addio al Periodo Caldo Moderno, cioè al global warming ruggente.

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Sudden warmings, il Sole al comando?

Dove e come nasce uno Stratwarming? Quali sono le dinamiche endogene o esogene al sistema che lo originano e forse ne condizionano l’evoluzione? Le onde planetarie in troposfera, la fase dei venti stratosferici o ancora più in alto l’attività solare? In questo articolo abbiamo provato a mettere in correlazione le macchie solari con gli Stratospheric Sudden Warmings ed i risultati sembrano piuttosto interessanti.

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Global warming o solar warming?

[photopress:Global_Warming_big.jpg,thumb,pp_image]Quanto segue l’ho ricevuto da Marcus, uno dei nostri lettori e non è materiale esclusivo di Climate Monitor. Lo riporto integralmente, con una breve nota…

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