Qualche giorno fa abbiamo fatto quattro chiacchiere con Tore Cocco sul tema delle previsioni di lungo periodo, un tema che presenta molte più ombre che luci. Nel lunghissimo periodo poi, il buio si fa addirittura pesto. Confidiamo comunque che anche queste tecniche progrediscano in futuro, del resto un paio di decadi fa, o anche meno, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sull’attendibilità mostrata oggi dalle previsioni meteorologiche nel breve e brevissimo periodo.
Meteo sì, clima no, quindi, almeno attualmente. Nel settore delle previsioni tuttavia, c’è un campo di applicazione che in quanto ad attendibilità se la passa ancora peggio del clima. No, non è quello finanziario, che pure meriterebbe attenzione, è quello solare. Anche in questo settore sono in molti a cimentarsi con prognosi di vario genere, e conseguono tutti più o meno gli stessi risultati piuttosto deludenti. Basti pensare che solo all’inizio dell’attuale ciclo solare, il 24° da quando li contiamo, le voci erano più o meno concordi circa la possibilità che si ripetesse un ciclo molto intenso, alla stregua di quelli che lo hanno immediatamente preceduto, che hanno fatto tra le altre cose segnare un periodo definito “Solar Grand Maximum”. E invece, come ormai è noto, questo ciclo solare non solo si è rivelato sin qui molto debole, ma anche molto lento, tutte cose che farebbero pensare anche ad una scarsa attività solare piuttosto prolungata.
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