L’8 aprile scorso si è spenta a 87 anni Margaret Thatcher, la “lady di ferro”, primo ministro britannico dal 1979 al 1990, prima e ad oggi unica donna a ricoprire la carica di premier del Regno Unito. Nata il 13 ottobre 1925 a Grantham, nel Lincolnshire, dal 1975 al 1990 è stata anche leader del partito conservatore britannico. Al suo nome è legata la corrente politica denominata “thatcherismo” che fonde il conservatorismo con il liberismo (fonte wikipedia).
La storia si ricorderà di Margaret Thatcher anche per la sua battaglia – vittoriosa – contro i minatori e i loro sindacati impegnati nello sciopero più drammatico della storia moderna britannica, quello con cui si opponevano alla chiusura delle miniere di carbone. La ‘guerra’ sul futuro dell’industria del carbone iniziò alla mezzanotte del 5 marzo del 1984: uno scontro aspro e lacerante, con forti ripercussioni internazionali, che sarebbe durato fino al 1985, con la resa incondizionata del sindacato. Da quella sconfitta iniziò l’era del liberismo sfrenato in Gran Bretagna, un modello che ha generato ricchezza ma anche disparità sociale, mantenuto anche nell’era del New Labour di Tony Blair, fino all’esplosione della crisi economica ancora in corso.
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