Niente camuffamenti o improbabili travestimenti, quella di cui parliamo oggi è una spia molto sui generis. Una spia climatica, che però per i meno attenti, potrebbe anche passare per meteorologica.
Andiamo con ordine.
Parecchio tempo fa abbiamo pubblicato un post in cui, dati alla mano, si è dimostrato quanto influisca sulla piega che il clima prende nel medio periodo sull’area Euro-Asiatica il valore che assume l’indice zonale. In poche parole, con flussi medi persistenti ad elevata zonalità per parecchi anni, cioè veloci correnti ovest-est, la “fabbrica del freddo”, meglio nota come anticiclone termico russo-siberiano stenta ad affermarsi e quindi le probabilità che quell’aria fredda sconfini verso l’Europa centrale durante la stagione invernale si riducono al minimo, rendendo mediamente più miti le nostre stagioni fredde. Diversamente, con una circolazione lenta con indice zonale mediamente basso, l’anticiclone russo-siberiano cresce indisturbato e le sue propaggini più occidentali possono venire a farci visita.
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