Appena ieri è stata discussa in Consiglio dei Ministri la bozza di riforma fiscale pronta da alcuni giorni. Il testo definitivo non è stato approvato, lo sarà presumibilmente al prossimo CdM (la delega fiscale è al punto K del testo linkato). Chissà se in quella occasione il Premier Monti, leggendo la parte relativa alla tassazione ambientale (green e carbon tax) e ricordando che negli USA aveva dichiarato di voler cambiare il modo di vivere degli italiani, affermerà riprendendo un famoso motto: “Vi faremo vedere le tasse verdi!”
Della riforma del sistema di tassazione in Europa, che sta spostando il carico dal lavoro all’emissione/consumo di energia ne scriveremo probabilmente in futuro. Ora preme di più porre l’attenzione su alcuni aspetti di quanto scritto nel testo della Relazione illustrativa alla Delega per la riforma fiscale. In essa è scritto a chiare lettere come sia “opportuno prevedere l’introduzione di una carbon tax, il cui gettito potrebbe essere utilizzato prioritariamente per rivedere il sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili” secondo “il principio dell’inquinatore-pagatore”. La Relazione in una nota riporta i risultati di uno studio di Bankitalia secondo cui un’accisa applicata al litro di carburante tra i 4 e 24 centesimi porterebbe una riduzione delle emissioni da trasporto tra 1,1 e 1,6 milioni di tonnellate e un aumento delle entrate tra i 2 e i 10 miliardi (Qui la Relazione, qui la Delega).
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