La versione originale e integrale di questo post è stata pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana a firma di Fabio Spina.
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I fenomeni meteorologici più estremi avvengono quando masse d’aria con cospicue differenze nelle caratteristiche fisiche, come la temperatura, vengono a contatto e sono costrette a mescolarsi, causando veloci processi di condensazione e bruschi mescolamenti verticali. Quindi i fenomeni più dannosi avvengono quando su un’area riscaldata da mesi per la permanenza di aria calda ed umida (di origine meridionale, talvolta africana) irrompe per la prima volta aria fredda e secca proveniente dal nord. Per avere un’idea grossolana si può pensare ad acqua che cade su una padella arroventata.
Quando possono accadere con maggiore probabilità sull’Italia questi fenomeni? Tutti sanno che è a fine estate, dopo ferragosto accade quella che è nota come “crisi dell’estate”, “rottura dell’estate”, “burrasca di ferragosto”, etc. . Termini con i quali si intende la brusca ‘rottura’ dell’estate per il primo burrascoso arrivo, dopo 2-3 mesi di caldo più o meno intenso, di aria più fresca in genere proveniente direttamente dal Nord Atlantico.