Con questo articolo si aggiornano brevemente la situazione e le possibili prospettive. Prima di tutto un brevissimo riepilogo delle “puntate” precedenti. Nell’aggiornamento dello scorso 18 dicembre segnalai la genesi di un probabile warming classificato come Minor e atteso tra la fine di dicembre e i primissimi giorni di gennaio. Nell’aggiornamento successivo del 31 dicembre segnalai la possibilità di un evento Major verso la fine della seconda decade di gennaio derivante dalla situazione stratosferica allora prevista. In realtà questo secondo evento non si verificherà, almeno in quei termini, e i motivi principali sono da attribuire all’eccesso di conservazione di moto zonale che il vortice polare sta tutt’ora mantenendo rispetto alle attese derivate dalle conseguenze del Minor Warming e dai continui disturbi offerti da una sempre buona presenza di attività d’onda. Infatti l’elevata zonalità (cosa comunque segnalata poi in sede di commento) ha inibito l’inserimento dei flussi di calore a carico della seconda onda verso il cuore del vortice polare stratosferico alla quota isobarica di 10hPa.
La situazione permane comunque molto fluida anche perchè l’attività d’onda al confine tra troposfera e stratosfera tende a produrre continui elementi perturbatori. La situazione potrebbe però trovare uno via di sblocco, ora vediamo perché.