Sarà perchè l’estate è alle porte ma mi è tornata la voglia di parlare di sole. Alcuni giorni fa ho visto un lancio d’agenzia dell’ANSA, nel quale Phil Chapman, ex fisico del MIT, nonchè primo astronauta della NASA di nazionalità australiana che partecipò anche al programma dell’Apollo 14, lanciava un insolito allarme di imminente glaciazione, a suo dire causata dalla mancata ripresa dell’attività solare. Nello stesso giorno, dallo stesso organo di stampa, arrivava puntuale il parere rassicurante di un esperto Italiano che, giustamente, fugava ogni dubbio e cancellava ogni preoccupazione per questo presunto “ritardo” nell’inizio del nuovo ciclo solare. Ad un primo impatto mi è sembrata una maldestra operazione di debunking (la prima, non la seconda), poi sono giunto alla conclusione che si è trattato semplicemente del tentativo di restituire la giusta dignità alle teorie delle forzanti astronomiche del clima. Insomma, un sasso nello stagno ma, visto che la suddetta superficie liquida è tutt’altro che calma, praticamente nessuno si è accorto di nulla. Cioè, nessun altro media ha raccolto nè la prima, nè la seconda notizia.