E’ questo il suggestivo titolo del libro di Fritz Vahrenholt, chimico, fino a ieri uomo di punta di RWE, colosso industriale delle fonti rinnovabili in Germania. Un passato e un presente di impegno nell’ambientalismo, sia come politico che come manager. Non è scettico Fritz Vahrenholt, anzi, è convinto che l’uomo abbia ci abbia messo del suo nelle dinamiche del clima. Ma non vuole più fidarsi dell’IPCC e, ovviamente, anche di tutto il movimento salva-pianeta da cui il Panel è stato a suo dire ideologicamente contaminato.
Il perché lo spiega lui, ed è semplice. Come esperto di rinnovabili ha partecipato al processo di revisione dell’ultimo Report del Panel ONU sulle risorse rinnovabili, trovando più di qualcosa che non andava. I suoi rilievi, racconta, sono stati semplicemente messi da parte. Questo gli ha fatto sorgere il dubbio che l’approccio potesse essere simile anche nel report per i cambiamenti climatici, e quindi ha fatto un po’ di ricerca.