Innanzi tutto un bel respiro profondo. Già, perché qualche giorno fa mi sono imbattutto in un bell’articolo di tale Annalee Newitz su Wired. Un pezzo in cui si parla molto di previsioni, comprese quelle relative ad eventi climatici, ma, per una volta, senza nominare il disastro climatico prossimo venturo.
Our Algorithms Can Predict Future Disasters — Now What?
E questo accade perché le previsioni di cui si parla hanno il terribile difetto di essere facilmente soggette a verifica, in alcuni casi a distanza di pochi minuti. Quindi, nessuna possibilità di inventarsi la fine del mondo ed uscirne indenni. L’argomento è stimolante, soprattutto per le recenti discussioni che abbiamo fatto sulle nostre pagine.
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