Salta al contenuto

Tag: danni da maltempo

Perché aumentano i costi dei disastri naturali?

Ogni volta che capita un evento di forte maltempo si torna a sentire la solita litania dell’aumento degli eventi intensi che accmpagnerebbe i cambiamenti climatici, ovviamente solo quelli che avrebbero origine nelle attività umane. E questo accade nonostante sia ormai noto che l’associazione tra le recenti dinamiche del clima – a prescindere dalla loro origine, e gli eventi meteorologici estremi non è possibile, soprattutto per indisponibilità di dati.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

Danni da maltempo, ancora niente clima.

I lettori mi scuseranno per il titolo un po’ criptico, quasi ai limiti del non senso in termini lessicali. Ma quelli che ci seguono con più continuità avranno già capito che torniamo a parlare della relazione tra gli eventi intensi o estremi e i danni da essi causati, cercando di capire se i ripetuti proclami di deriva del sistema atmosferico verso manifestazioni più violente per un non meglio specificato disfacimento climatico abbiano o no un minimo di fondamento.

 

Naturalmente, i soggetti più interessati agli eventi intensi, oltre naturalmente a quanti vi si trovano fisicamente coinvolti, sono quei soggetti economici che operano nel settore della protezione dal rischio. Una parte consistente  della letteratura esistente in materia infatti è redatta direttamente da questi soggetti o da essi commissionata a esperti del settore. Nel primo caso è forse più corretto parlare di letteratura pubblicistica, nel secondo invece si tratta di pubblicazioni scientifiche vere e proprie.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

La faccia come il…PIL

L’immagine qui sopra viene dal blog di Roger Pielke jr. Rappresenta l’andamento dei danni causati dagli eventi atmosferici estremi in relazione al PIL (Gross Domestic Product). I dati relativi al 2012 non sono ancora consolidati e che si tratta di una analisi a scala globale, vengono da una analisi condotta, referata e pubblicata per conto della Munich Re, la multinazionale delle assicurazioni, e dalle Nazioni Unite. Nel paper in questione gli autori concludono:

 

Sin qui non ci sono prove che il cambiamento climatico abbia fatto aumentare i dati normalizzati relativi ai danni causati dagli eventi estremi.

 

Ne tengano conto i soliti parolai al prossimo temporale forte, ma, procediamo.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 8 Comments

Un tempo da un miliardo di dollari

Non è una scommessa sulla prossima possibile-anzi-no-ma-forse-sì passata di neve a Roma quella cui faccio riferimento. Anzi, non è proprio una scommessa. Si tratta piuttosto di uno strumento di analisi messo a punto dalla NOAA in materia di danni provocati dagli eventi atmosferici estremi.

 

E’ qualcosa di molto mediatico, sia nei contenuti che nell’editing grafico. E, naturalmente, i media ci si sono tuffati traendo le solite molto affrettate conclusioni: il clima che cambia non solo ci arrostirà, ma probabilmente prima che questo accada ci ridurrà sul lastrico distruggendo a colpi di vento, inondazioni, siccità et similia tutto quello che abbiamo di più prezioso. Confido nel fatto che non fosse questo lo scopo perseguito da chi ha implementato questo progetto, diciamo che è stata cercata la diffusione di un messaggio il più comprensibile possibile, magari perché si prendano ancora di più le giuste precauzioni per difendersi da una Natura che, di fatto, proprio clemente non è mai stata. Che questa cambi oppure no.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Finché c’é maltempo c’é speranza

Roger Pielke jr sta continuando le sue analisi e riflessioni in ordine all’impatto degli eventi estremi sulla società civile. Nella fattispecie si parla ovviamente di uragani, con la stagione 2012 terminata da un mese e con l’eco dei danni causati da Sandy ancora viva nel comune sentire.

Già qualche settimana fa avevamo pubblicato un commento all’intreccio tra scienza, politica e mercato delle assicurazioni, dinamiche complesse ed a serio rischio di generare la classica beffa dopo il danno per quanti hanno avuto la sventura di trovarsi sul percorso dell’uragano.

La nostra attenzione non é frutto di esterofilia, piuttosto si tratta di vivo interesse per un sistema economico tutto sommato simile al nostro che sta già da tempo confrontandosi con i temi della protezione dal rischio degli eventi atmosferici calamitosi, aspetti questi dei quali qui da noi si sta cominciando a parlare soltanto di recente.

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

Tirare l’acqua al proprio mulino

Certo, di questi tempi parlare d’acqua non è proprio il massimo, tuttavia, siamo comunque nella stretta attualità. Gli eventi atmosferici recenti ed attuali hanno fatto suonare più di qualche campanello d’allarme. Siamo di fronte ad una deriva incontrollabile degli effetti del maltempo sul territorio? Siamo alle prese con danni e perdite economiche sempre più ingenti?

Uno dei cavalli di battaglia di quanti sostengono che gli eventi estremi siano aumentati per numero e intensità, è quello che tale segnale sarebbe inoltre evidenziato dall’aumento esponenziale dei costi sociali di questi eventi (qui un esempio). In tutti questi interventi tuttavia, non è chiaro perché ci si dimentichi sempre di specificare che, in particolare per il nostro Paese, la bibliografia scientifica sull’argomento è decisamente scarsa, spesso contraddittoria e, soprattutto, assolutamente poco ‘robusta’, per effetto di una sostanziale assenza di dati storici che siano stati resi opportunamente omogenei ed affidabili. E questo vale tanto per gli aspetti puramente meteorologici e climatici, quanto per quelli economici.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Tornado vs PIL: molta variabilità, trend negativo.

Ha senso considerare preoccupanti le recenti evoluzioni delle dinamiche del clima se queste non hanno impatto significativo? Non me ne vogliano i lettori di questo…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger... Leave a Comment

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »