Può darsi che la fine del mondo arrivi prima o poi. Sul web per esempio è fissata per il 21 dicembre prossimo, nello stile perfetto ma un po’ retrò delle catastofi solstiziali. Ma queste, per fortuna, sono solo bufale che prima evidenziavano ignoranza e credulità, ora mettono in luce patologie da abuso di social network.
Quella climatica di fine del mondo invece no, pare sia reale, ci dicono. Ci sono le prove, ripetono. E’ solo questione di tempo, ammoniscono. Anzi, può anche darsi lo abbiamo finito il tempo, sentenziano. Il tempo però, è si galantuomo, ma di quelli rigidi. Difficile che sia disposto a concedere deroghe se poi la fine non si presenta per tempo.
E così, accade che tra un tamburellar di dita e l’altro, in attesa ell’ineluttabile catastrofe ritardataria, passino 15 anni senza che il riscaldamento globale si faccia vedere. E sì che di CO2 ce ne abbiamo messa in atmosfera, che diamine! Ma lui niente, non si mostra, se ne sta comodamente nascosto. Forse nell’oceano, dove qualcuno pensa che sia? No, nella variabilità naturale. Incredibile, proprio quella che pensavamo di aver perso, di aver sovrastato, di aver azzerato.