Premessa e metodi
Questo post riassume una serie di conclusioni a cui ero pervenuto nel 2010 in collaborazione con il professor Crescenti (Crescenti e Mariani, 2010) a partire dai seguenti dati di tipo paleobotanico o provenienti da fonti documentali.
- Giuseppe Berruti (1998), citando documenti d’archivio, formula l’ipotesi secondo cui nella fase calda medievale si coltivasse olivo da olio a Monno, a 1066 msm. Lo stesso Berruti (1998) scrive che l’alpeggio in Val Camonica fino al 1500 aveva inizio circa 60 giorni prima di oggi.
- Lamb (1966) riporta che nel medioevo la viticoltura britannica raggiungeva 53° di latitudine Nord (East Anglia) e quella tedesca i 55° di latitudine Nord (Prussia Orientale).
- Monterin (1937) ci indica la presenza della coltura della vite durante il medioevo a San Valentino sopra Brusson, in Val d’Aosta e fornisce importanti indicazioni sul limite della vegetazione arborea nel medioevo.
Questo ci dicono alcune fonti.
Ora ci si domanda se sia possibile tramutare le suddette testimonianze storiche o i reperti paleobotanici in indicazioni quantitative, il che costituirebbe un obiettivo importante in sede di climatologia storica.
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